Come cambia tatticamente la Serie A alla ripartenza del campionato dopo il mercato

Il calciomercato si è concluso lunedì sera, e nel weekend sarà già tempo di tornare in campo per le squadre di Serie A.

Il match di cartello sarà il derby milanese di San Siro di sabato alle 18.00, ma sono tante le sfide interessanti che riguardano la corsa all’Europa e a quella per la salvezza.

Da qui alla fine del campionato, ci si fermerà solo una volta poi, a fine marzo per i playoff che l’Italia dovrà giocare per provare a raggiungere in extremis il Mondiale in Qatar.

Come è cambiata tatticamente la Serie A con i nuovi acquisti?

Le squadre che difendono a tre

In Serie A sono 8 le squadre che difendono con i tre in difesa, e sono quelle che lo facevano anche ad inizio campionato, con il Genoa che è passato dai tre dietro di Ballardini e Shevchenko, ai 4 del nuovo tecnico Blessin, mentre rimangono in maggioranza (12) le compagini che difendono con 4 difensori.

Per Atalanta, Verona e Torino, la difesa a tre è un marchio di fabbrica, come anche il “sistema” quasi puro che applicano queste squadre, con aggressività marcata in tutte le zone del campo.

La difesa a tre però è un marchio di fabbrica anche per l’Inter di Simone Inzaghi, come per Cagliari (Mazzarri), Udinese (prima Gotti e ora Cioffi), Bologna (Mihajlovic), Spezia (Thiago Motta).

La difesa a quattro è invece imprescindibile per Sarri alla Lazio, come per Pioli, che ha più volte paventato la possibilità di passare a 3 in alcune occasioni, ma concretamente non si è mai verificata tale opzione in casa Milan.

Allegri con la Juve ha alternato il 4-4-2 con il 4-2-3-1, ma difficile passi a una difesa a tre, soprattutto ora che è arrivato Vlahovic in avanti e a centrocampo ci sarà uno Zakaria in più per fare legna.

Non si deroga ai 4 dietro neanche a Napoli (Spalletti), Roma (Mourinho) e Sassuolo (con Dionisi che sta proseguendo il lavoro iniziato in Emilia dal suo predecessore De Zerbi).

Come attaccano le squadre di Serie A

I nuovi acquisti potranno influire di più nella fase offensiva delle squadre di Serie A.

Ovviamente Allegri beneficerà di un Vlahovic in grado di dare profondità, fisicità e forza all’attacco asfittico della Juve (l’11° della Serie A al momento), ma come si può vedere dalla foto qui sotto, il serbo è molto bravo anche a collegare i reparti, abbassandosi a centrocampo per venire incontro a smistare la palla sulle ali o sui mediani.

Vlahovic in maglia Fiorentina nella partita contro il Genoa

Il ritorno dall’infortunio di Osimhen sarà un grande vantaggio anche per il Napoli, che ritrova il terminale offensivo mancato negli ultimi due mesi.

Sarri si è lamentato per il “non mercato” laziale, con il peso dell’attacco che ricadrà ancora tutto su Immobile, ma è soprattutto sulle fasce che l’ex tecnico del Napoli si sarebbe aspettato qualche rinforzo.

Un’altra squadra che è rimasta a guardare sul mercato è stata il Milan, e qui Pioli potrebbe cambiare qualcosa tatticamente già a partire dal derby di sabato, con l’avanzamento di Kessie sulla trequarti- ruolo già ricoperto nella partita di Empoli prima di Natale- dove l’ivoriano può essere pericoloso per i suoi inserimento e il tiro da fuori, ma anche per i passaggi filtranti, come qui sotto nella partita giocata dal Milan contro il Napoli.

Kessie lancia in porta Ballo Tourè contro il Napoli

L’Inter infine, punterà sull’attacco formato da Dzeko e Lautaro, ma ora oltre a Sanchez, c’è anche Caicedo come alternativa per l’attacco, un giocatore simile per caratteristiche al bosniaco. In più, in casa nerazzurra si aspetta Gosens che, quando sarà recuperato l’infortunio, sarà importantissimo per spingere a sinistra in alternativa, o assieme, a Perisic.

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