Tre cose che abbiamo capito della finale di Champions League

La finale di Champions League si è gioca a Parigi ed è stata vinta dal Real Madrid, che porta così a 14 i suoi successi nella manifestazione, doppiando la seconda in classifica per Coppe dei Campioni/Champions vinte, il Milan, fermo a 7 successi.

La finale di Parigi è iniziata con ben 36 minuti di ritardo per le difficoltà di accesso allo stadio soprattutto dei tifosi del Liverpool, molto di loro rimasti fuori, dove si è scatenata anche una vera e propria battaglia fra la polizia francese e i tifosi Reds.

Veniamo però al campo, e ai tre spunti che abbiamo identificato in questa partita:

Courtois migliore portiere al mondo, ormai senza alcun dubbio

Anche senza le parate decisive in finale, Thibaut Courtois sarebbe comunque stato il grande protagonista per il Real Madrid in questa Champions League, visto che era già stato protagonista contro Paris Saint Germain, e soprattutto Chelsea e Manchester City, rispettivamente nei quarti e in semifinale.

Ieri il portiere belga ha dato ancora una volta l’impressione di essere insuperabile, effettuando 9 parate in totale (5 nel primo tempo e 4 nel secondo), ma soprattutto negando al Liverpool il gol del pareggio nel finale, quando i Reds l’avrebbero ampiamente meritato.

Courtois quest’anno si porta a casa Liga e Champions League coni l Real Madrid, la sua prima coppa dalle grandi orecchie tra l’altro (in precedenza, nella stagione 2011/12 aveva vinto l’Europa League con i cugini dell’Atletico), visto che nelle edizioni del 2018 e 2017, vinte entrambe dai blancos, c’era Keylor Navas a difendere la porta del Madrid.

Ancelotti è sul tetto d’europa

Qualcuno a Torino, molto tempo fa, gli gridava che “un maiale non può allenare”, ma quell’allenatore così criticato da alcuni tifosi della Juventus per il suo passato di giocatore con le maglie di Roma e Milan, oggi è diventato l’allenatore più vincente in Europa.

Con la Champions League conquistata ieri sera, Carlo Ancelotti ha messo in bacheca la quarta Champions League da allenatore- 2 con il Milan, nel 2003 e 2007, più quella con il Real Madrid del 2014, la Decima del club, oltre a quella di ieri sera.

Ancelotti ha vinto oltre che nelle coppe anche i campionati in Italia, Germania, Inghilterra, Spagna e Francia.

Carletto da ieri guarda tutti i suoi avversari dall’alto, e siamo sicuri che non è ancora stanco di vincere.

Il Liverpool porta a casa “solo” due coppe nazionali, ma rimane una squadra fantastica

La coppa prende la via di Madrid, ma il Liverpool, che già domenica scorsa aveva perso la Premier League per un punto a vantaggio del Manchester City, rimane una squadra fantastica, capace di tirare 20 volte e centrando 8 volte lo specchio della porta, ma trovando di fronte un portiere insuperabile.

Il possesso palla del 51% del Liverpool non rende bene l’idea di come sia andata la finale, forse lo rende meglio il 2.17 negli Expected Goals dei Reds rispetto allo 0.39 del Real Madrid, frutto di una partita in cui il Liverpool si è reso molto più pericoloso rispetto agli avversari.

La squadra di Klopp ha recuperato palla 41 volte nella metà campo avversaria, contro le 16 del Madrid, a testimonianza che il gioco del Liverpool con il “gegenpressing” (il recupero veloce del pallone nella metà campo avversaria) è stato sempre lo stesso, ma stavolta ha trovato di fronte una squadra con un portiere eccezionale, che ha saputo difendersi bene anche nella sofferenza, e ha saputo colpire nel momento decisivo con Vinicius Junior, un’altra delle rivelazioni di questa Champions League.

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