Tre cose che abbiamo capito dalla 7° giornata di Serie A

Arriva lo stop per le nazionali impegnate in Nations League, ma è stata una settima giornata di Serie A per niente banale, ricca di colpi di scena.

Milan, Inter e Juventus perdono nella stessa giornata per la prima volta tutte assieme dalla stagione 2015/16, e le battute d’arresto di nerazzurri e bianconeri, sono quelle che fanno più rumore.

L’Atalanta è prima con il Napoli e l’Udinese è seconda, mentre il Monza conquista la prima storica vittoria in Serie A contro la Juve.

No, non è stata per niente una giornata banale…

I nostri tre spunti…

Il Napoli va in vetta, ma il Milan c’è

Il posticipo fra Milan e Napoli è stato decisamente spettacolare, ben giocato da entrambe.

Ha vinto la squadra di Spalletti, bravissima a difendersi in maniera ordinata, e poi colpire i rossoneri nel momento giusto.

Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma il Napoli ha vinto a San Siro da grande squadra. A volte ha sofferto, dopo il pareggio di Giroud poteva crollare, e invece ha mantenuto la calma ed è andato a prendersi i tre punti grazie al gol di Simeone, che era subentrato a uno spento Raspadori.

Pioli si è detto giustamente non soddisfatto per una prestazione dove la sua squadra ha tenuto per tanto tempo il pallino del gioco e ha sbagliato tanti gol (due traverse per i rossoneri), ma l’allenatore campione d’Italia dovrà lavorare in queste settimane su una difesa che da inizio campionato ha subito 8 gol in 7 partite, più le 2 subite in due uscite di Champions League.

La sensazione ad oggi è comunque che Milan e Napoli ci saranno entrambe fino alla fine nella lotta per lo scudetto.

Inter e Juve affondano. Ora urgono rimedi

Le grandi malate di questa Serie A sono l’Inter e la Juventus.

I nerazzurri affondano a Udine dopo essere andati in vantaggio ad inizio partita con una splendida punizione di Barella.

La squadra di Simone Inzaghi è alla terza sconfitta nelle prime 7 uscite in Serie A. I nerazzurri non partivano così male dalla stagione 2011/12, quando Gasperini venne subito cacciato dalla panchina, e a fine stagione l’Inter non andò neanche in Champions League.

Inzaghi è sotto accusa per i cambi ancora una volta sbagliati – a detta di giornalisti e tifosi almeno – e non è la prima volta che succede in casa Inter.

Se la situazione ad Appiano Gentile si sta riscaldando, alla Continassa è invece incandescente.

La Juve di Allegri, dopo aver perso mercoledì una partita decisiva in casa con il Benfica in Champions League, affonda anche a Monza, consentendo alla squadra di Berlusconi e Galliani di ottenere la prima storica vittoria in Serie A.

Di Maria compie una follia a fine primo tempo rifilando una gomitata a Izzo, e lasciando i suoi in dieci, ma i bianconeri non tirano mai in porta, e non danno mai la sensazione di poter segnare contro i brianzoli.

I tifosi di Inter e Juventus chiedono a gran voce un cambio immediato sulle panchine, sfruttando ora questa pausa per le nazionali.

Con De Zerbi che ieri si è accasato al Brighton in Premier League, e Zidane in attesa di diventare ct della Francia dopo i Mondiali, quali sono però le alternative credibili per due squadre del livello e delle ambizioni di Inter e Juventus?

L’Udinese vola, l’Atalanta si conferma

La vera sorpresa di questo inizio di Serie A è l’Udinese di Sottil.

Sedici punti in classifica, e secondo posto solitario alle spalle di Napoli e Atalanta.

I friulani hanno perso all’esordio in casa del Milan, ma poi al Friuli hanno schiantato la Roma (4-0), battuto la Fiorentina (1-0), e ieri hanno vinto con pieno merito contro l’Inter (3-1).

Dove potrà arrivare questa Udinese? Difficile dirlo ora, ma la squadra è solida, ha un’identità precisa, e tutte le grandi dovranno fare i conti con i friulani.

L’Atalanta invece non può essere considerata una sorpresa. Dopo il girone di ritorno della scorsa stagione, nel quale Gasperini sembrava aver perso il polso della squadra, i bergamaschi hanno ripreso a fare ciò che hanno fatto negli ultimi 4 anni.

Per ora sono in testa assieme al Napoli, sicuri di poter giocarsi un posto fra le prime 4 a fine stagione, sfruttando anche il fatto che, rispetto alle altre grandi, l’Atalanta in questa stagione non ha impegni europei.

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