La rivoluzione di Guardiola non è ancora finita, e ora punta alla Champions per la consacrazione

La finale di Champions League di Istanbul è sempre più vicina, e sabato sera sapremo chi fra Manchester City e Inter alzerà al cielo la Champions League 2022/23.

Ad inizio stagione, quasi nessuno aveva previsto che la squadra di Simone Inzaghi sarebbe riuscita ad arrivare a giocarsi la Champions a giugno, ma i nerazzurri hanno preso convinzione del proprio mezzi fin dalle sfide nel girone con il Barcellona, hanno battuto le big del calcio portoghese in ottavi e quarti di finale, e poi hanno avuto nettamente la meglio sul Milan nelle due semifinali.

Tutto ciò non è bastato a sovvertire il pronostico a favore dei nerazzurri per questa finale, dove il Manchester City, favorito numero uno per la Champions a inizio stagione, parte con i favori del pronostico, e per Guardiola sarebbe forse la consacrazione di un lavoro iniziato ormai tanti anni fa a Barcellona.

Che calcio gioca Guardiola oggi?

Il Manchester City di Guardiola gioca un calcio moderno e totale, e la massima espressione di questo gioco si è vista nella semifinale di ritorno di Champions League contro il Real Madrid, quando il City ha letteralmente distrutto il Real Madrid di Ancelotti, seppellendolo con 4 gol.

Il City ha perso in campionato a Brentford nella penultima partita di campionato, quando però la Premier era ormai vinta, e quindi l’ultima sconfitta “vera”, risale allo scorso febbraio, quando il Tottenham di Conte ebbe la meglio per 1-0 in campionato al Tottenham Hotspur Stadium. Da allora, Guardiola ha adottato un’altra delle sue intuizioni tattiche, avanzando John Stones dalla difesa al centrocampo, e inserendo in difesa in pianta stabile Kyle Walker, in dubbio per la finale di Istanbul per un problema alla schiena.

Il calcio che sta proponendo Guardiola al City in questo periodo è però ormai una contaminazione di vari modelli, ed è un riassunto di tutte le esperienze che Pep ha avuto in passato nelle varie avventure in panchina. Troviamo quindi il possesso palla espresso al meglio con il Barcellona, ma anche l’accentramento dei laterali in mezzo al campo che Guardiola aveva già sperimentato in Bundesliga con il Bayern Monaco, e la costruzione dal basso in questi anni inglesi è migliorata sempre più, grazie anche a un portiere come Ederson, e sfruttando difensori e centrocampisti tutti dai piedi buoni.

Al City che ha fatto incetta di titoli di Premier League negli ultimi anni, Pep in questa stagione ha aggiunto un terminale offensivo come il norvegese Erling Haaland, che ha cambiato il modo di attaccare dei Citizens, facendolo diventare più diretto e, dopo qualche necessario assestamento iniziale, ora Haaland sembra totalmente inserito nella macchina perfetta Manchester City, con il gigante norvegese che ha realizzato 36 reti in Premier League (record battuto dopo quasi trent’anni), e 12 gol in 10 partite giocate finora in Champions League.

Si può paragonare questo Manchester City al Barcellona di Guardiola?

Se paragoniamo l’attuale City al Barcellona 2008/09, il primo di Guardiola a vincere la Champions League, i numeri sono molto simili e anzi, in alcuni gli inglesi sono anche migliori.

Quel Barcellona concluse la Champions con 32 gol segnati, mentre questo City è arrivato a 31- ed è l’unica squadra imbattuta in questa edizione di Champions League. Il Barcellona 2008/09 aveva concesso 13 gol in totale, mentre il City attuale ne ha concessi solo 5, con 7 clean sheet (4 per il Barcellona). I numeri del possesso palla sono invece ancora a favore degli spagnoli, che in quella Champions registrarono un 65.6% di possesso media, contro il 61% del Manchester City, altra evidenza che i campioni d’Inghilterra sono diventati una squadra più diretta, che può anche accettare di non dominare sempre la partita, ma sa anche lasciare il pallone agli avversari, pronto però a riconquistarlo il prima possibile.

L’Inter ha le armi per far male a questo City, soprattutto se riuscirà a reinterpretare anche in parte quanto fatto da Conte con il Tottenham lo scorso febbraio, ma il Manchester City è una vera e propria corazzata, che non può non essere considerata favorita per questa finale di Champions League.

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