Il VAR ci avrebbe dovuto salvare, invece ora è il caos più totale

Dopo le polemiche dell’ultima giornata di campionato, ce ne sono altrettante anche nei quarti di finale di Coppa Italia, e il primo imputato è sempre il VAR.

La tecnologia avrebbe dovuto eliminare gli errori che si verificano durante una partita di calcio, e aiutare l’arbitro a ridurre sensibilmente gli sbagli, ma non sembra essere andata così, e anche all’estero, soprattutto in Premier League, le cose non vanno meglio.

Dobbiamo sempre ricordare come dietro ai monitor installati a Lissone ci siano comunque degli uomini, che interpretano ciò che vedono al monitor (ma a volte l’interpretazione forse è eccessiva), e possono quindi anche sbagliare, ma non capiamo come ad esempio l’arbitro Nasca, al VAR sia in Juventus-Bologna a inizio campionato quando non vide un evidente rigore su Ndoye, e sempre in sala VAR anche per Inter-Verona di sabato scorso, non sia riuscito a vedere ciò che sembrava chiaro a tutti, infiammando ancor di più le polemiche che comunque ci sarebbero state anche nel periodo pre-VAR.

Qualche allenatore comincia ad essere insofferente al VAR, e qui abbiamo voluto isolare alcune frasi dette negli ultimi giorni da alcuni tecnici che cominciano a criticare la tecnologia applicata in questo modo.

“Ormai il VAR è una guerra. Tra arbitri e varisti non si capisce più chi arbitra”

La prima frase è di Gianpiero Gasperini, detta mercoledì sera dopo il quarto di finale di Coppa Italia fra Milan e Atalanta.

Gasperini è stato espulso alla fine del primo tempo per le proteste su un rigore causato da Reijnders con una spinta su De Roon, apparso evidente attraverso le immagini da casa, ma il VAR è rimasto silente e non ha aiutato Di Bello.

L’arbitro brindisino sembra aver sbagliato tutte le decisioni nella partita di San Siro, perché non vede il tocco del milanista Jimenez sulla palla e concede il rigore a Miranchuk, e a tempo scaduto non vede un mani di Holm sul colpo di testa di Simic. Due episodi a dir la verità non chiari dal campo, ma Valeri al VAR non induce neanche il dubbio nell’arbitro, non chiamandolo mai al monitor.

Gasperini dirà anche che Di Bello è stato maleducato al momento dell’espulsione, un atteggiamento che stiamo notando sempre più in una categoria arbitrale che ci sembra oggettivamente in difficoltà.

“Il Var è soggettivo”

La seconda frase è di Massimiliano Allegri, che è intervenuto da Salerno dopo le polemiche del giorno prima a San Siro in Inter-Verona.

Allegri più che altro si riferiva alla non espulsione di Gatti nel primo tempo della partita di Salerno, e alla successiva espulsione del granata Maggiore per doppia ammonizione.

Il VAR è soggettivo ci sembra un’affermazione grave ma anche corretta, perché la tecnologia è gestita da uomini, e sono sempre un uomo a monitor e poi un uomo in campo a decidere dei vari episodi. Il VAR però dovrebbe essere il più possibile oggettivo, l’interpretazione lasciata al minimo, e soprattutto ci dovrebbe essere uniformità di giudizio in tutte le partite, cosa che invece non vediamo sui vari campi di Serie A, e ciò ovviamente non vuol dire che ci sia un complotto a favore di una o dell’altra squadra.

Gli errori finora sono stati distribuiti a vantaggio e a torto di tutte le squadre, e ciò che sta emergendo è la mediocrità della nostra classe arbitrale, soprattutto dei fischietti che vengono messi davanti ai monitor a Lissone.

“Questo è un rigore dato in epoca VAR”

L’ultima frase è di Josè Mourinho, che definisce così il rigore assegnato per il fallo di Huijsen su Zaccagni che ha deciso il derby di Coppa Italia.

Ci sono quindi rigori che vengono dati ora che non venivano assegnati in epoca pre-VAR? L’affermazione di Mourinho è parzialmente vera, perché il rigore per la Lazio da regolamento sarà sempre rigore, ma prima della tecnologia difficile venisse assegnato un calcio di rigore quando due giocatori andavano contemporaneamente sulla palla e uno riusciva ad anticipare l’altro. In questo caso è giusto che il VAR intervenga? Si tratta di un chiaro ed evidente errore? (l’episodio è del tutto simili al rigore assegnato sabato a San Siro al Verona a tempo scaduto).

Gianluca Rocchi, al vertice della CAN (Commissione Arbitri Nazionale) ha già fatto cadere le prime teste e ha ammesso gli errori più evidenti, ma è ancora tanto il caos che regna sui campi della Serie A.

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