Grandi esordi in Serie A: il giorno che aspettavamo Maradona, ma arrivò Briegel

Manca solo una settimana all’inizio della Serie A, e l’attesa è tanta da parte di tutti i tifosi.

Come ogni estate ad inizio stagione, c’è curiosità soprattutto per vedere i nuovi, ad esempio come Charles De Ketelaere si integrerà nel Milan di Pioli, come sarà il ritorno di Lukaku all’Inter, cosa aggiungerà D Maria alla Juventus, e se veramente il coreano Kim non farà rimpiangere Koulibaly al Napoli.

In passato, in Serie A, abbiamo avuto esordi da sogno da parte di grandi campioni, e in questi giorni vogliamo ricordare quelle annate storiche per il calcio italiano:

Maradona fa il suo esordio in Serie A

L’estate 1984 fu quella di Diego Armando Maradona.

Corrado Ferlaino realizzò un colpo incredibile, riuscendo a strappare il Pibe do Oro al Barcellona per portarlo a Napoli.

Sotto il Vesuvio Maradona diventerà un idolo, il campione di una città intera, l’unico finora ad essere riuscito a portare lo scudetto a Napoli (ben due volte), e aver trasformato gli Azzurri in una grande del calcio italiano ed europeo (quel Napoli vinse anche la Coppa UEFA nel 1989).

Pe l’esordio di Maradona al Bentegodi di Verona il 16 settembre 1984 c’era grandissima attesa, ma in quell’assolato e caldo pomeriggio veronese, la stella a brillare non fu quella di Dieguito, ma ad impressionare fu tutta l’orchestra di Osvaldo Bagnoli che, dopo essere tornata in Serie A due anni prima, si avviò a vincere un incredibile e storico scudetto.

Quel giorno i veronesi, e gli appassionati di tutta Italia, cominciarono a conoscere meglio Hans Pieter Briegel e Preben Larsen Elkjaer (nazionali tedesco e danese rispettivamente), si appassionarono alla foga di Galderisi, alle corse di Piero Fanna, e alla regia geometrica di Di Gennaro.

L’esordio di Maradona al Bentegodi nel 1984

Quel giorno di settembre del 1984, il Verona vinse nettamente con il Napoli per 3-1, grazie alle reti di Briegel, Galderisi e Di Gennaro per gli scaligeri, e a nulla valse il momentaneo 1-2 realizzato dall’argentino Daniel Bertoni.

Maradona venne controllato alla perfezione dalla difesa di Bagnoli, e il Verona fece capire a tutti che in quella stagione avrebbe fatto sul serio.

Il tabellino:

Hellas Verona: Garella, Ferroni, Tricella, Volpati, Marangon, Fanna, Briegel, Di Gennaro, Bruni, Galderisi, Elkjaer. All. Bagnoli

Napoli: Castellini, Ferrario, Bruscolotti, Boldini, Dal Fiume, Celestini, De Vecchi, Bagni, Maradona, Penzo, Bertoni. All.Marchesi

Marcatori: pt. 26’ Briegel, 33′ Galderisi; st. 13’ Bertoni, 30’ Di Gennaro

Il Verona dello scudetto

Quella fu solo la prima di tante imprese compiute nel campionato 1984/85 dai ragazzi di Bagnoli. Gli scaligeri infatti rimasero imbattuti fino all’ultima giornata del girone d’andata, quando caddero ad Avellino, ma ripresero subito la corsa, fermandosi solo una volta ancora ad aprile al Bentegodi contro il Torino, la vera rivale per lo scudetto in quel campionato.

Gli scaligeri vinsero così lo scudetto con 4 punti di vantaggio sui granata, e sopravanzando altre squadre più blasonate come Juventus, Inter, Milan e Roma, realizzando un’impresa che sarebbe entrata nella storia del calcio italiano.

Ancora oggi, gli scudetti di Cagliari, Verona e Sampdoria, vengono ricordati come gli “scudetti di provincia”, imprese che a volte riuscivano nella nostra Serie A, e che invece oggi sarebbero impossibile da replicare.

NetBet News