Le 5 partite che hanno definito la seconda stella dell’Inter

L’Inter vince il Derby della Madonnina- il terzo consecutivo in Serie A e il sesto considerando tutte le competizioni- e si aggiudica così in casa dei cugini la matematica certezza della seconda stella.

Quello nerazzurro è stato un dominio dall’inizio alla fine del campionato, tanto che dopo 33 giornate, i nerazzurri di Simone Inzaghi hanno collezionato ben 27 vittorie, 5 pareggi e una sola sconfitta, arrivata in casa con il Sassuolo all’alba della stagione.

Dopo un dominio di questo tipo, simile a quello del Napoli nella scorsa Serie A, difficile identificare delle partite chiave, ma noi ne abbiamo trovate 5 che in qualche modo hanno definito questa cavalcata nerazzurra.

Quarta giornata di Serie A, Inter-Milan 5-1

Dopo tre giornate di campionato, Inter e Milan arrivano al derby a pari punti (9) ed entrambe con chiare ambizioni da titolo.

La stagione precedente Pioli ha perso 5 derby contro Simone Inzaghi, e i rossoneri covano vendetta, ma questo derby settembrino non ha storia, perchè l’Inter va subito in vantaggio con Mkhitaryan, e raddoppia a fino primo tempo con un bolide di Thuram.

Nel secondo tempo Leao accorcia del distanze, ma un altro gol di Mkhitaryan, il rigore di Calhanoglu e il gol di Frattesi, timbreranno uno storico 5-1 che lancia un messaggio chiaro non solo al Milan, ma a tutto il campionato.

Quattordicesima giornata di Serie A, Napoli-Inter 0-3

Ad inizio dicembre l’Inter ha già preso la testa, e sembra che questo campionato possa diventare un lungo testa a testa con la Juve.

L’Inter però va a vincere in casa dei campioni d’Italia in carica (che protesteranno molto per l’arbitraggio) grazie ai gol di Calhanoglu, Barella e Thuram, e fa capire alle concorrenti che l’obiettivo vero di quest’anno è la conquista della seconda stella.

Diciannovesima giornata di Serie A, Inter-Verona 2-1

Fra Natale e il nuovo anno l’Inter rallenta un pò. Pareggia a Genova, e batte in casa il Lecce ma giocando sottotono. Il giorno dell’Epifania a San Siro arriva il Verona, e il gol di Lautaro Martinez dopo 13 minuti sembra mettere tutto in discesa, ma i veronesi, rivoluzionati dal mercato di gennaio, pareggiano con Henry, prima che alla fine si scateni il caos.

I nerazzurri vanno in vantaggio al 93′ con Frattesi, ma il Verona protesta per un evidente fallo di Bastoni, ma neanche il VAR interviene. Sembra finita, ma il Verona riesce ad ottenere un rigore che però lo stesso Henry calcerà sul palo.

Una vittoria arrivata in extremis, con grandissima sofferenza. Sintomo però, che probabilmente è davvero l’anno buono.

Ventitreesima giornata di Serie A, Inter-Juventus 1-0

A gennaio l’Inter deve rinviare la partita con l’Atalanta, e così la Juve di Allegri si fa sotto.

I bianconeri però, prima di far visita all’Inter a San Siro, steccano in casa con l’Empoli (1-1), ma si presentano comunque a Milano sotto solo di un punto in classifica, anche se Simone Inzaghi deve recuperare una partita.

L’Inter il 3 febbraio però dimostra tutta la sua forza. Vince con un’autorete di Gatti, ma il risultato non sembra mai essere in discussione. Da quel momento la Juventus uscirà dalla lotta per il titolo, e l’Inter capirà di non avere più avversari per la vittoria finale.

Ventiquattresima giornata di Serie A, Roma-Inter 2-4

All’andata l’Inter ha battuto la Roma di Mourinho per 1-0, ma al ritorno c’è De Rossi sulla panchina giallorossa, e i padroni di casa sembrano trasformati in positivo dal cambio del tecnico.

La Roma conclude il primo tempo in vantaggio per 2-1, ma nel secondo tempo i nerazzurri dimostrarono per l’ennesima volta tutta la loro forza, e nei primi dieci minuti della seconda frazione di gioco, prima Thuram e poi un’autorete di Angelino, ribaltano la contesa. La partita sarà chiusa nel recupero da un gol in contropiede di Bastoni.

L’Inter ha capito ormai che questo campionato sarà una cavalcata trionfale, che darà la matematica certezza del titolo nel derby di ritorno con il Milan, grazie ai gol di Acerbi e Thuram, cui il Diavolo saprà rispondere solo con Tomori, prima che a San Siro parte la festa nerazzurra.

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