La nostra lettura di Inter-Juventus 1-0, 23° giornata di Serie A

Se la partita di San Siro doveva emettere la sentenza sulla chiara favorita per lo scudetto, la risposta è stata sonante: è l’Inter.

I nerazzurri erano i favoriti della vigilia, e in campo hanno confermato le attese, dominando una partita che nella realtà non è mai stata in discussione anche se, visto che l’Inter non è riuscita a chiuderla, la Juve alla fine ha provato a rifilare ai nerazzurri la beffa, che però non si è materializzata.

La squadra di Simone Inzaghi si porta così a 57 punti, con 4 punti in classifica in più della Juve, e con una partita ancora da recuperare. A 15 giornate dalla fine della Serie A (16 per l’Inter) non si può certo parlare già di scudetto, ma sarà davvero difficile che si registri un ribaltone in vetta da qui al prossimo 26 maggio.

La Juve esce ridimenzionata dal Derby d’Italia, ma come rosa, gioco e singoli era già inferiore prima ai nerazzurri, e lo scontro diretto ha solo confermato le sensazioni della vigilia.

Come dicevamo però, mancano 15 giornate alla fine del campionato, e Allegri, che non ha le coppe rispetto a tutte le avversarie- anche quella della zona Champions- può sempre sperare in un passo falso o un calo di forma dei nerazzurri, ad oggi però non prevedibile.

La mossa tattica

Il 3-5-2 della Juventus è sembrato di più un 5-3-2, che ancora una volta ha dimostrato la solidità dei bianconeri, che però hanno creato quasi nulla davanti.

Con un atteggiamento così coperto, Allegri probabilmente avrebbe dovuto inserire da subito Chiesa rispetto a Yildiz, con il turco che è apparso spaesato in un contesto così complicato. L’esterno della nazionale evidentemente non è ancora al massimo della forma, e quindi ci spieghiamo solo così un suo utilizzo solo per la mezzora finale.

Con una Juve votata esclusivamente alla difesa e al contropiede, Chiesa sarebbe stato senz’altro più funzionale di Yildiz.

Il migliore in campo

Un nome su tutti: Hakan Calhanoglu.

Il turco ormai è un regista difensivo fatto e finito- grazie a Simone Inzaghi- ma ieri ancora una volta ha dimostrato di saper far girare la squadra, e muovere il pallone con velocità e precisione.

Nel secondo tempo Calhanoglu ha colpito anche un palo, ma la sua regia e i suoi cambi di campo con lanci al bacio, hanno fatto ancora una volta la differenza.

Cosa hanno detto gli allenatori

Simone Inzaghi non ha usato mezze misure: il risultato sta stretto all’Inter:” Vittoria strameritata, l’ha tenuta aperta Szczesny (autore di due parate strepitose su Barella e Arnautovic), mentre Sommer ha riposato. Il percorso però è ancora lungo, e Juve e Milan non molleranno un centimetro”.

Deluso Massimiliano Allegri, che forse si aspettava di più dalla sua squadra:” Per noi è stata una settimana negativa (sconfitta a San Siro dopo il pareggio interno con l’Empoli). Dobbiamo archiviarla e ripartire con l’Udinese. Abbiamo pagato anche sul piano dell’esperienza, ma il campionato è lungo, e dobbiamo essere veloci a riprenderci”.

I prossimi impegni dell’Inter

L’Inter anche sabato prossimo avrà di fronte un impegno complicato, perché farà visita alla rigenerata Roma di De Rossi, ma lo fa con una certa tranquillità in più in classifica. Venerdì 16 febbraio a San Siro andrà poi in scena lo scontro tra i fratelli Inzaghi (Inter-Salernitana), prima della sfida all’Atletico Madrid in Champions League a San Siro il 20 febbraio. Il mese di febbraio sarà comunque lungo per i nerazzurri, che domenica 25 vanno a Lecce, e poi il 28 recuperano in casa la partita con l’Atalanta.

I prossimi impegni della Juventus

Allegri ha detto che la Juve deve rialzarsi subito, e gli impegni dei bianconeri non sembrano particolarmente proibitivi, almeno sulla carta. Lunedì 12 febbraio arriva allo Stadium l’Udinese, poi il 17 trasferta a Verona, e il 25 ancora in casa contro il Frosinone di Di Francesco.

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