La Kings League di Piquè sarà davvero il calcio del futuro?

Giocatori mascherati, cartellini color oro, e partite che vanno in diretta Twitch senza però pubblico a bordo campo. Sarà davvero questo il calcio del futuro?

Per ora questa è la Kings League messa in piedi dalla Kosmos, l’agenzia di Piquè, che negli ultimi anni sta organizzando anche la Coppa Davis di tennis. L’ex calciatore del Barcellona, che si è ritirato lo scorso novembre dal calcio professionistico ed è al centro di una polemica mediatica con l’ex moglie Shakira, ha messo in piedi questa manifestazione che si gioca in Spagna, e che cerca di rispondere alle esigenze del pubblico più giovane.

E’ un po’ l’idea che era alla base della Superleague, cioè modificare le regole del calcio per venire incontro alle esigenze dei millennials, ma Piquè è andato oltre, creando a suo avviso un torneo che rappresenterà il calcio del futuro, mentre il presidente della Liga Tebas l’ha già battezzata in maniera chiara e perentoria, definendo la Kings League “un circo”.

Come funziona la Kings League?

La Kings League è un torneo di 12 squadre composte ognuno da sette giocatori. Il draft di ogni squadra viene ovviamente trasmesso in diretta via Twitch, con gli utenti da casa che possono intervenire, cosa che possono fare anche durante le partite, commentando le stesse nel feed appositamente creato sotto la partita che va in diretta.

Non esistono pareggi nella Kings League, quindi, in caso di parità alla fine di una partita, vengono tirati i rigori, che sono simili a quelli dell’hockey su ghiaccio, con il giocatore che parte palla al piede da centrocampo (come si faceva anche nella NASL americana degli anni Settanta e Ottanta). Ogni allenatore ha a disposizione anche una “golden card”, che può usare durante una partita per avere un rigore a favore, per far espellere un giocatore avversario, oppure per chiedere che nel successivo minuto di gara, i gol possano valere doppio.

Le partite di Kings League

Le partite durano 20 minuti per tempo, e il calcio d’inizio non viene battuto alternativamente dalle due squadre, ma il pallone viene posizionato a centrocampo, e le due squadre, allineate sulla linea di fondo, corrono per assicurarsi il pallone (un po’ come succede nella pallanuoto).

Per rendere tutto più spettacolare e coreografico, oltre alla presenza di ex campioni come il Chicharito Hernandez, Sergio Aguero e Javier Saviola, vi è la presenza anche di un calciatore mascherato (definito Enigma), che scende in campo in campo con una maschera da wrestler, e che gli utenti a casa devono provare a riconoscere in base alle caratteristiche tecniche. Si tratta infatti di un giocatore professionista della Liga, che non ha avuto però il permesso di giocare nella Kings League alla sua società o dal suo procuratore, e quindi tiene la sua identità segreta.

Lo scopo della Kings League

Come dicevamo, la Kings League ha lo scopo di attirare verso il calcio, o di ciò che ne rimane, le nuove generazioni, come sostenuto anche dal socio di Piquè Oriol Querol, che sottoscrive in pieno quelle che erano le preoccupazioni di Juventus, Real Madrid e Barcellona con la creazione della Superleague, con la volontà di far appassionare quei giovani che non riescono a seguire una partita per 90 minuti, che non sono interessati ad andare allo stadio, ma che preferiscono seguire solo gli highlights, e farlo non più davanti alla televisione, ma su piattaforme come Twitch.

Per la Kings League Piquè come sponsor ha già coinvolto Adidas e un colosso della produzione di birra in Spagna come Mahou, del gruppo San Miguel, ed è intenzionato a coinvolgere sempre più aziende importanti, per una lega che nelle sue intenzioni non sarà un fenomeno passeggero, ma è destinata a durare negli anni a venire.

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