La 3° giornata di Serie A è andata in archivio, ma tempo poche ore, e si scenderà già in campo per la quarta giornata, in un campionato che non conosce pauese visto che poi dovrà fermarsi a novembre per due mesi per i Mondiali.
Andiamo a vedere i 3 spunti che abbiamo raccolto dopo questa 3° giornata di Serie A:
La Juve pareggia ancora, ma stavolta ha un altro sapore
Dopo il pareggio a Genova con la Sampdoria lunedì scorso, la Juventus ha impattato ancora in casa con la Roma di Mourinho.
Rispetto al poco visto a Genova però, la squadra di Allegri domina il primo tempo con i giallorossi, e va al riposo in vantaggio con un gol di Vlahovic su punizione, risultato bugiardo però, perché i bianconeri avrebbero meritato un vantaggio ben maggiore (annullato un gol a Locatelli con la VAR per precedente fallo di mano dell’attaccante serbo).
Nel secondo tempo Mou ribalta la squadra, passa dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1, ma è sempre Allegri a tenere in mano la partita. La Roma pareggia grazie a un assist dell’ex Dybala e al gol di Abraham, ma è la Juve ad uscire meglio da questo scontro diretto.
La squadra di Allegri è stata aggressiva fin dall’inizio, ha azzannato l’avversario alla gola, e sola la sfortuna non gli ha permesso di vincere una partita dove avrebbe meritato i tre punti.
I 5 cambi sono sempre più importanti
I 5 cambi la Premier League li ha introdotti solo quest’anno in via definitiva, mentre la Serie A, dopo averli introdotti nell’estate del Covid 2020, con le partite che si giocavano in piena estate, li ha sempre mantenuti.
I 5 cambi ovviamente favoriscono le squadre più qualitative, e gli allenatori che sanno leggere la meglio le partite.
Maurizio Sarri venerdì sera contro l’Inter ha inserito Pedro e Luis Alberto per Zaccagni e Vecino rispettivamente, e proprio i due spagnoli hanno deciso la partita. Simone Inzaghi ha tolto Dumfries- fin lì il migliore dell’Inter- e non ha saputo controbattere adeguatamente alla messe tattiche di Sarri.
Abbiamo detto sopra del cambio di modulo di Mourinho allo Stadium- con l’ingresso di Zelewski e El Shaarawy per allargare il gioco- e anche Pioli è stato bravo a dare spazio a tanti “panchinari” una volta che il Milan ha realizzato il secondo gol contro il Bologna.
In un campionato che sarà così “concentrato” sino a novembre, i cambi dalla panchina saranno fondamentali.
De Ketelaere non è Kakà, ma ha già fatto intravedere qualcosa
I paragoni con Kakà e Rivaldo ormai si sprecano, ma noi andremmo ancora cauti.
Charles De Ketelaere in queste prime uscite ha però già fatto vedere qualcosa di importante, come il passaggio che ha liberato Tonali davanti a Musso nella partita contro l’Atalanta, oppure lo strappo e l’assist a Leao per il primo gol del Milan (foto sotto), o ancora l’assist che ha messo Kalulu davanti a Skorupski.
Il giovane belga ha classe e stile, e questo è già evidente a tutti, ma dobbiamo ancora vederlo negli scontri diretti, quando il clima si infiamma, oppure nelle sfide di Champions League delle prossime settimane, e capiremo solo allora se siamo davvero davanti a un nuovo progetto di campione.