Difficile dare giudizi definitivi quando non siamo ancora arrivati alla fine della Regular Season, soprattutto in una stagione come questa -l’ennesima- falcidiata dal Covid, con tante franchigie che spesso si trovano costrette a giocare pur mancando di diversi elementi.
Un primo bilancio si può già tracciare però, soprattutto individuando le promosse e le bocciate di questa prima fase di NBA 2021/22.
Le promosse
La sorpresa numero uno sono sicuramente i Chicago Bulls che, se non sono certo la squadra stellare di Michael Jordan degli anni ’90, sono comunque una franchigia di tutto rispetto, e con un 27-15 in stagione, stanno guidando la classifica della Eastern Conference. L’arrivo di DeMar DeRozan la scorsa estate è stato decisivo per la crescita dei Bulls, che ora dovranno capire che ruolo recitare quando inizieranno i playoff, quando cioè partirà una seconda fase di stagione completamente diversa dalla prima.
Da promuovere sono senz’altro i Miami Heat di coach Spoelstra (28-16), che nelle ultime settimane sono stati falcidiati da contagi Covid ma, una volta recuperato il roster completo, potranno puntare anche loro al primato a Est.
Come dicevamo per i Chicago Bulls, anche i Cleveland Cavaliers non sono più quelli di LeBron James e delle vittorie dei campionati, ma con un 27-18 in stagione, sono la vera sorpresa della Eastern Conference.
Passando alla Western Conference, la prima franchigia da premiare sono i Golden State Warriors (31-12), che con il ritorno a pieno regime di Klay Thompson possono davvero diventare una seria candidata al titolo, e al campione tornato dopo più di due anni di assenza da campi, dobbiamo aggiungere ovviamente Steph Curry e Draymond Green.
Il primato in classifica all’Ovest però per ora è nelle mani dei Phoenix Suns (34-9), finalisti NBA nella scorsa stagione, e arrivati a solo due partite dal titolo. Quest’anno potranno decisamente riprovarci.
Ultimo nome che vogliamo citare della Western Conference è quello dei Memphis Grizzlies (31-15), una franchigia che non ci aspettavamo crescesse così tanto e, continuando così, avrà anche il vantaggio del campo al primo turno dei playoff.
Le bocciate (o le rimandate)
Non possiamo certo tracciare giudizi tranchant a questo punto della stagione, ma era lecito aspettarsi di più dai Los Angeles Lakers (22-22), per ora tenuti in linea di galleggiamento dal solo LeBron James.
Se la parte gialloblu di Los Angeles non ride, neanche in casa Clippers (22-23) si fa festa. A scusante dei Clippers va sottolineato che si trovano con Kawhi Leonard e Paul George entrambi fermi per infortunio, e con i loro ritorni, le cose potrebbero cambiare in meglio.
Una franchigia da bocciare, e che non può accampare scusanti, è Portland (18-25), perché l’infortunio di Damian Lillard non può giustificare le prestazioni dei Trail Blazers.
Dopo la finale di Conference del 2021, ad oggi sono da bocciare anche gli Atlanta Hawks (18-25) di Danilo Gallinari. Al momento Atlanta sarebbe fuori anche dal play-in NBA ( il minitorneo che va a qualificare le ultime due squadre per ogni conference ai playoff), e questo non era sicuramente nei piani di inizio stagione degli Hawks.
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