L’Italia di Spalletti ha scampato un bel pericolo e, grazie al pareggio con l’Ucraina nell’ultima partita del girone, ha evitato i pericolosissimi playoff per gli ultimi 3 posti agli Europei 2024, lasciando questa incombenza agli ucraini, che in semifinale dovranno giocare in Bosnia.
Gli Azzurri invece sono negli Stati Uniti, per raggranellare qualche milione di euro che serve alla federazione, ma anche per due test importanti per Spalletti in vista Europeo. Giovedì 21 marzo alle 22.00 l’Italia affronterà a Fort Lauderdale (la casa dell’Inter Miami di Messi) il Venezuela, mentre domenica alle 21.00 italiane sarà la volta dell’Ecuador, con un trasferimento in New Jersey ad Harrison.
Questa tournée statunitense non è una novità per il calcio azzurro, perché anche in passato siamo andati a sperimentare in America.
Le tournée azzurre negli USA
La prima volta degli Azzurri negli Stati Uniti a livello di tournée fu nel 1976, quando l’Italia venne invitata per il Torneo del Bicentenario della dichiarazione d’indipendenza americana. Oltre ai padroni di casa erano presenti anche Brasile e Inghilterra, con cui gli Azzurri di Valcareggi persero rispettivamente per 4-1 e 3-2.
Andò un po’ meglio nell’estate 1984 con Bearzot, quando un’Italia campione del mondo in carica ma esclusa dagli Europei di quell’anno in Francia, fece visita prima al Canada a Toronto- vittoria per 2-0- e poi agli Stati Uniti, dove invece i ragazzi di Bearzot furono fermati sullo 0-0. Quella fu anche l’estate della rottura fra un giovane Roberto Mancini e Bearzot, visto che il gioiellino della Sampdoria si era lasciato incantare dalle luci notturne della Grande Mela, tornando in hotel solo all’alba, dove ad aspettarlo c’era Cesare Maldini per una prima ramanzina. Mancini sarebbe tornato in nazionale solo con l’arrivo di Vicini sulla panchina azzurra.
La tournée americana toccò anche ad Arrigo Sacchi, che nel 1992, sempre in seguito alla mancata partecipazione agli Europei, si trovò a testare il clima del Mondiale di due anni dopo nelle partite contro Portogallo (0-0), e Irlanda (2-0, con gol di Signori e rigore di Costacurta).
L’ultimo giro negli USA è toccato invece a Marcello Lippi nel 2005, un anno prima di guidare gli Azzurri al titolo di campioni del mondo. L’Italia pareggiò a Toronto contro la Serbia e Montenegro per 1-1, e poi impattò anche contro l’Ecuador (avversario anche di Spalletti a Fort Lauderdale) sempre per 1-1.
News e formazioni di Italia-Venezuela
L’Italia affronta per la prima volta nella sua storia il Venezuela, e questa partita, come anche quella di domenica con l’Ecuador, darà la possibilità a Spalletti di fare qualche esperimento in vista dell’Europeo di questa estate.
Il tecnico azzurro infatti potrebbe passare dal 4-3-3 al 3-4-2-1, schierando Lorenzo Pellegrini e Chiesa alle spalle dell’unica punta Retegui. Acerbi, come si è letto da più parti, non è stato convocato in seguito all’episodio di presunto razzismo nei confronti di Juan Jesus durante Inter-Napoli, ma potrebbe tornare a disposizione di Spalletti quest’estate se l’episodio verrà chiarito in maniera definitiva.
Probabili formazioni:
Italia (3-4-2-1): Donnarumma; Mancini, Buongiorno, Bastoni; Di Lorenzo, Barella, Jorginho, Dimarco; L. Pellegrini, Chiesa; Retegui. All. Spalletti
Venezuela (4-2-3-1): Romo; Gonzalez, Angel, Osorio, Navarro; Rincon, Martinez; Machis, Otero, Savarino; Rondon. All. Batista