La finale di Supercoppa italiana ha avuto bisogno dei supplementari per essere assegnata, e il gol vittoria nerazzurro è arrivato proprio all’ultimo respiro.
Abbiamo scelto 5 punti da evidenziare su questa partita:
L’Inter ha dominato la partita, ma ha faticato a chiuderla
Se qualcuno non era ancora convinto che questa Inter fosse diversa da quella di Conte, stasera c’è stata la riprova.
I nerazzurri hanno avuto costantemente il pallino del gioco, a volte l’azione è stata anche tambureggiante, ma l’Inter di Inzaghi chiaramente vuole comandare il gioco, fa girare la palla, cerca di non lasciare mai l’iniziativa all’avversario.
Non è più l’Inter letale in contropiede che sfruttava gli spazi, ma è una squadra che vuole comandare il gioco dall’inizio alla fine.
Una Juve troppo difensiva, come spesso succede
Anche qui è una costante della stagione. La Juve difende bassa e cerca di sfruttare le ripartenze.
Nel primo tempo ci riesce qualche volta con Morata e Bernardeschi, poi pian piano la Juve sparisce in attacco, e tiene il baricentro sempre più basso.
Stavolta neanche l’ingresso di Dybala è servito granchè, la Juve a un certo punto sembrava pensare solo ad arrivare ai calci di rigore.
Bene Kulusevski su Brozovic, ma poi chi crea?
Quando affronti l’Inter, è importante bloccare le fonti di gioco nerazzurro, soprattutto Brozovic.
Vero che quando il croato avanzava, era Calhanoglu ad abbassarsi nella funzione di regista, ma soprattutto nel primo tempo, Kulusevski è riuscito a schermare bene Brozovic, ma poi la Juve faceva fatica a ripartire.
Ottimo anche il lavoro in fase di ripiego di Morata, che spesso si sfianca anche in un lavoro difensivo importante per la squadra.
Morata sempre più assist-man, ma i gol chi li fa?
Dicevamo del lavoro di Morata, che si sfianca a difendere, ed è il primo difensore dei bianconeri, andando a pressare la costruzione avversaria.
Come a Roma domenica, e come in altre occasioni questa stagione, anche a Milano Morata è stato uomo assist, infatti è suo il passaggio per il gol di testa di McKennie.
Lo spagnolo spesso si allarga, rientra per ricevere il passaggio, ma chi dà profondità o segna in casa Juve? Alla fine Kean ha dato il cambio a Morata, ma il nazionale azzurro è stato impalpabile.
L’Inter non ha grandi ricambi a centrocampo, ma se i titolari stanno bene…
La squadra di Inzaghi dimostra di avere gamba, è lucida, e per ora non dà segni di stanchezza.
La rosa andrà rivalutata poi a febbraio, quando ricomincerà la Champions. Avere in campo Dzeko e Lautaro, oppure Sanchez e Correa-anche se il cileno ha segnato il gol decisivo- non è la stessa cosa, come anche a centrocampo, dove Brozovic e Calhanoglu sono difficilmente sostituibili.
La difesa nerazzurra regge bene, mentre invece sulle fasce, Di Marco e Darmian possono essere complementari a Perisic e Dumfries.
Ultima nota di merito per Bastoni, onnipresente anche nella serata di Supercoppa, e sempre più difensore (o giocatore ) totale.
Inter-Juventus 2-1 dopo tempi supplementari: McKennie (J) al 25°, Lautaro (I) su rigore al 35°, Sanchez (I) al 121°
1 Comment
Comments are closed.