Dopo la straripante vittoria all’esordio contro il Napoli di Conte (3-0), il Verona di Paolo Zanetti lunedì prossimo terrà a battesimo l’esordio in trasferta della nuova Juventus di Thiago Motta, in una sfida che al Bentegodi quarant’anni fa poteva valere anche lo scudetto.
Era il Verona di Osvaldo Bagnoli, salito dalla Serie B nella stagione 1982/83, e subito protagonista di una stagione importante che ha permesso all’Hellas di qualificarsi alla Coppa UEFA. È stato però nella stagione 1984/85, con l’arrivo nella città veneta del tedesco Hans Pieter Briegel e del danese Preben Larsen Elkjaer, e con il consolidamento di giocatori come Claudio Garella in porta, Roberto Tricella in difesa, Pietro Fanna a correre sulla fascia, e “Nanu” Galderisi in attacco che il Verona è diventato una grande squadra, riuscendo a portare per la prima (e finora unica) volta lo scudetto nella città veneta, uno dei trionfi maggiormente ricordati quando si parla di successi della provincia del calcio italiano.
Verona-Juventus della stagione 1984/85
Proprio come quest’anno, anche nel 1984 la Serie A si aprì con il botto. Al Bentegodi tutti aspettavano infatti l’esordio di Diego Armando Maradona in Serie A con la maglia del Napoli, ma quel giorno fu il Verona di Bagnoli a trionfare per 3-1.
La squadra scaligera vinse poi alla seconda giornata ad Ascoli ancora con il punteggio di 3-1, e alla terza vinse sempre in casa il derby del Triveneto con l’Udinese di Zico per 1-0. Alla quarta giornata la truppa di Bagnoli andò ad impattare a san Siro con l’Inter per 0-0, ma il capolavoro venne compiuto alla quinta giornata, il 14 ottobre 1984, quando il Verona sconfisse al Bentegodi i campioni d’Italia della Juventus di Trapattoni per 2-0.
I gol arrivarono nella ripresa grazie a un colpo di testa del piccolo Galderisi, su uscita completamente ciccata da Stefano Tacconi, e a un gol di potenza del bisonte danese Elkjaer, che andò via di forza a Pioli e Favero, e batté nuovamente Tacconi per il 2-0 finale. Nella corsa, Elkjaer perse anche una scarpa, e così calciò verso la porta juventina solo con la calza, ma ciò non gli impedì di trafiggere il portiere juventino.
Quel successo diede consapevolezza a tutto l’ambiente di essere una squadra forte e competitiva anche per lo scudetto, che infatti arrivò a maggio dopo una cavalcata trionfale che ancora oggi rimane come una delle più grandi imprese del calcio italiano.
Le formazioni iniziali di Verona-Juventus 2-0 del 14 ottobre 1984:
Hellas Verona (1-3-4-2): Garella; Tricella; Ferroni, L.Marangon, Fontolan; Briegel, Fanna, Volpati, Di Gennaro; Galderisi, Elkjaer. All. Bagnoli
Juventus (4-5-1): Tacconi; Favero, Cabrini, Caricola, Scirea; Pioli, Briaschi, Tardelli, Bonini, Boniek; Rossi. All. Trapattoni
La Serie A 1984/85
È stato l’anno dello storico scudetto scaligero, ma anche del Torino secondo in classifica, con Inter, Juventus e Milan tutte ad inseguire. Qualcosa di impensabile oggi, ma la Serie A degli anni Ottanta era ricca di campioni, con una qualità media molto alta, e molto più equilibrata di oggi.
Il campionato di Serie A era ancora a 16 squadre, e con il Verona in Coppa Campioni nella stagione successiva ci andò anche la Juve, dopo la tragica vittoria dell’Heysel nella finale di Coppa dei Campioni con il Liverpool il 29 maggio 1985. La Sampdoria di Vialli e Mancini vinse la Coppa Italia contro il Milan e andò in Coppa delle Coppe, mentre i rossoneri scivolarono in Coppa UEFA con Torino e Inter. A retrocedere in Serie B furono Cremonese, Lazio e Ascoli, in una stagione che è entrata nella storia del calcio italiano.