Sono passati 24 anni dall’ultima, e unica sfida calcistica fra Iran e Stati Uniti, e le due nazionali torneranno a sfidarsi martedì 29 novembre alle ore 20.00 italiane, per una partita decisiva per il passaggio del turno dei Mondiali 2022.
Nell’estate del 1998 a Lione, le due nazionali si affrontarono in un clima di cordialità e pace- ma negli anni seguenti è uscito che il ct iraniano Talebi aveva caricato i suoi ricordando i fatti del 1979 durante la rivoluzione di Khomeini- mentre stavolta, non solo c’è in palio un posto negli ottavi di finale, ma la tensione fra i due Paesi è ancora altissima, con le continue proteste che proseguono da mesi nel paese islamico per avere maggior libertà, e le accuse del governo iraniano nei confronti degli USA, accusati di fomentare tali proteste.
In più, gli iraniani stanno fornendo ai russi droni per la guerra in Ucraina, mentre gli statunitensi sono i primi sostenitori del governo di Zelensky.
Insomma, anche stavolta USA-Iran sarà più di una semplice partita di calcio.
La sfida del 1998 al Mondiale di Francia
Le due nazionali erano arrivate al Mondiale francese con pochissime possibilità di andare avanti nel torneo, ed infatti entrambe vennero eliminate al primo turno.
Sorteggiate in un girone con Germania e Jugoslavia, gli iraniani persero all’esordio con gli slavi per 1-0, mentre gli Stati Uniti vennero regolati senza problemi per 2-0 dalla Germania.
Nella seconda giornata era però prevista la sfida fra Stati Uniti e Iran, lo scontro che molti iraniani vedevano ancora come quello contro il “Grande Satana” americano, la partita che nessuna delle due nazionali voleva perdere.
A sentire oggi gli statunitensi, la partita era sicuramente più importante per gli iraniani, perché loro non sentivano una particolare pressione dai tifosi presenti in Francia o da quelli che seguivano le partite in patria, ma il ct Steve Sampson, anni dopo ha dichiarato che oggi quella partita l’avrebbe preparata diversamente, puntando sull’orgoglio del popolo americano, e su quanto era successo all’ambasciata statunitense nel 1979 a Teheran.
Proprio quello che aveva fatto il ct del Team Melli Jalal Talebi, che aveva spronato i suoi nei giorni precedenti a battere il “Grande Satana”.
L’Iran si portò in vantaggio con un gol di Hamid Estili alla fine del primo tempo, e raddoppiò nella ripesa con Mehdi Mahadavikia, prima dell’inutile gol della bandiera statunitense di Brian McBride.
A fine partita scoppiò la festa iraniana in campo, e anche le strade di Teheran e di tutto il paese ovviamente si riempirono di gente festante, che finalmente aveva sconfitto il grande nemico americano.
Nel turno successi gli USA persero 1-0 con la Jugoslavia, mentre l’Iran cedette per 2-0 alla Germania. Entrambe le nazionali furono eliminate al primo turno, con la nazionale di Sampson addirittura ultima a zero punti.
La partita decisiva al Mondiale in Qatar
Lo scontro che va in scena in Qatar ha implicazioni di classifica ben diverse rispetto a quanto successo 24 anni fa a Lione.
Stati Uniti e Iran non giocano solo per l’orgoglio patrio, ma qui c’è in ballo il passaggio del turno. La nazionale di Berhalter ha infatti pareggiato le due partite con Galles (1-1), e Inghilterra (0-0), e soprattutto nella gara con gli inglesi sono stati gli americani ad avere il controllo del gioco e le principali occasioni da rete.
La nazionale di Queiroz invece all’esordio è stata travolta per 6-2 dagli inglesi, ma nella seconda uscita il Team Melli si è ripreso alla grande, e ha sconfitto il Galles per 2-0.
Il pareggio martedì sera potrebbe favorire l’Iran, mentre gli USA sanno che una vittoria è fondamentale per il passaggio agli ottavi di finale.
Sarà ancora una sfida intensa, combattuta e tesa, con la speranza che la rivalità continui solo sul campo, lasciando tutte le implicazioni politiche fuori dallo stadio.