Per Loris Karius è arrivato il momento della catarsi

Dove avevamo lasciato Loris Karius?

A dir la verità non lo abbiamo mai lasciato del tutto, perché la sua storia d’amore con Diletta Leotta sta riempiendo le cronache di molti siti e giornali, ma sportivamente parlando, abbiamo un ricordo triste di Karius, che lascia il campo di Kiev in lacrime dopo una sconfitta che probabilmente gli ha rovinato la carriera.

Facciamo ordine però.

Karius e la finale di Champions League 2018

Con Karius non possiamo dire di essere arrivati ai livelli di Moacir Barbosa, accusato di aver fatto perdere al Brasile il Mondiale casalingo del 1950, e da quel momento ostracizzato in patria per il resto della vita, ma anche il portiere tedesco ha vissuto un momento che gli ha cambiato in negativo la carriera.

Karius arriva al Liverpool nel 2016 dal Mainz, e il 26 maggio si trova a giocare da titolare la finale di Champions League contro il Real Madrid. Quella finale sarà segnata da due suoi errori clamorosi. Nel primo consegna la palla letteralmente sui piedi di Benzema, che non si fa pregare a metterla dentro, e sul terzo gol, quello che scriverà il 3-1 finale per i blancos, compie una papera altrettanto grande su un tiro da fuori di Gareth Bale.

Sarà così “la finale di Karius”, decisa in negativo dai suoi errori, e Loris lascerà il campo in lacrime, chiedendo scusa ai tifosi per il guaio arrecato.

Il Liverpool a fine stagione non lo perdona, e lo spedisce in Turchia al Besiktas, decidendo di investire su un portiere più che affidabile come Alisson.

Come è proseguita la carriera di Karius?

In Turchia le cose per lui non vanno meglio, perché con la maglia del Besiktas disputa due stagioni, incassando 96 gol in 67 partite. Il 28 settembre 2020 passa così all’Union Berlino, facendo così ritorno in Bundesliga dopo quattro anni. Le cose per lui vanno ancora peggio però, perché Karius viene impiegato solo per 4 partite durante tutta la stagione, e in estate fa così ritorno a Liverpool, visto che i Reds sono ancora proprietari del suo cartellino. Nella stagione 2021/22 Karius è a disposizione di Klopp, che però non lo utilizza mai, così che Loris non colleziona neanche una presenza in campo.

Perché si parla ancora di Karius in questi giorni?

Quando tutto sembrava perduto, e la sua carriera ormai finita prima ancora di compiere i 30 anni, Karius domenica avrà una grande possibilità.

Nel frattempo la scorsa estate Loris si è trasferito al Newcastle, ma anche qui il campo non l’ha ancora mai visto. Le Magpies domenica si giocheranno a Wembley la finale di Coppa di Lega inglese (Carabao Cup) contro il Manchester United, e per il Newcastle si tratta della prima finale dal 1999- quando perse 2-0 la finale di FA Cup contro il Manchester United- mentre per risalire all’ultima vittoria delle Gazze dobbiamo tornare addirittura al 1955, quando i bianconeri vinsero la Coppa d’Inghilterra (anche se nel 1969 il Newcastle ha vinto la Coppa delle Fiere, manifestazione però non riconosciuta dall’UEFA).

Domenica, in questo appuntamento con la storia, il Newcastle non avrà a disposizione il portiere titolare Nick Pope, espulso settimana scorsa contro il Liverppol in Premier League- la squalifica si sconta anche in Carabao Cup- e il secondo portiere Martin Dubravka è, come si dice in Inghilterra, “cup-tied”, cioè ha già giocato in Carabao Cup in questa stagione proprio con i Red Devils, e quindi non può giocare con un’altra maglia. La terza scelta è quindi Karius, che parte in vantaggio su Mark Gilliespie– altro terzo portiere- nelle scelte di Howe.

Karius quindi potrebbe partire titolare in un’altra finale, in uno scenario prestigioso come Wembley, e contro un avversario di prestigio come il Manchester United. Con la possibilità poi di alzare un trofeo, cosa che in casa Newcastle non fanno da quasi 70 anni.

Il momento perfetto per la catarsi.

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