La città di Nottingham nella storia è sempre stata famosa per la leggenda di Robin Hood, che è stata ripresa più volte dalla letteratura britannica, ma dagli anni Settanta del secolo scorso in poi, Nottingham è diventata famosa anche per il Forest, una delle due squadre di calcio cittadine assieme al Notts County, e per gli incredibili successi ottenuti in quel periodo dal Nottingham Forest di Brian Clough.
Ripercorrendo quanto successo a fine anni Settanta nella città di Nottingham, assistiamo alla realizzazione di un vero e proprio sogno, una di quelle storie di calcio del passato che oggi non ci sembrano più riproponibili.
Com’era il Nottingham Forest di metà anni Settanta?
Brian Clough, che ha già vinto il campionato inglese con il Derby County ma arriva dal flop, durato solo poche settimane, sulla panchina del Leeds, prende la guida del Nottingham Forest nell’allora Second Divisione inglese con la squadra al tredicesimo posto in classifica, e con una salvezza da conquistare il prima possibile.
Nella leggenda del Nottingham Forest entra un allenatore istrionico come Brian Clough, ma i successi che otterrà il Forest sono dovuti anche al suo assistente Peter Taylor, che era stato vice di Clough già al Derby County, e che l’allenatore richiamerà poi con il Forest (i due litigheranno a fine carriera, e non ci sarà mai una vera riappacificazione fino alla morte di Taylor).
Il Nottingham Forest ottiene la salvezza in quella prima stagione a metà di Clough, e l’anno successivo viene promosso in Prima Divisione (l’attuale Premier League). Cominciano a farsi strada giocatori che resteranno con Clough per tutto il periodo vincente del Forest, come ad esempio Viv Anderson, Martin O’Neill (futuro allenatore di successo), Ian Bowyer, Tony Woodcock e John Robertson. Sarà però con l’arrivo di Peter Shilton in porta, e di Trevor Francis in attacco- primo giocatore del calcio inglese ad essere pagato 1 milione di sterline- che il Nottingham Forest inizierà a volare, e nel 1977/78 arriva il titolo di campione d’Inghilterra da squadra neopromossa davanti al Liverpool (distanziato 7 punti), e anche la prima Coppa di Lega, quando il Forest batte nel replay di Old Trafford (dopo lo 0-0 di Wembley) sempre i Reds con il punteggio di 1-0.
A quel punto per il Forest si spalancano le porte dell’Europa, ed è qui che Clough e i suoi scrivono davvero la storia.
Le vittorie in Coppa dei Campioni del Nottingham Forest
Nella stagione 1978/79 il Nottingham Forst raggiungerà le 42 partite di imbattibilità, supererà il Liverpool nel primo turno di Coppa dei Campioni, ed arriverà addirittura ad alzare la coppa dalle grandi orecchie nella finale di Monaco di Baviera, quando la squadra di Clough supererà il Malmoe per 1-0 grazie a un gol di Francis.
Il campionato vedrà il Forest arrivare secondo dietro al Liverpool (ma arriva un’altra Coppa di Lega), ma con la Coppa dei Campioni arriva la gloria europea, in un periodo in cui le squadre inglesi dominavano la competizione lasciando alle avversarie solo le briciole- la Coppa dei Campioni vedrà successi ininterrotti delle squadre inglesi dal 1977 al 1982.
La stagione successiva (1979/80), il Nottingham Forest supera nella doppia finale di Supercoppa Europea il Barcellona, ed esce dal Camp Nou fra gli applausi. A fine stagione, dopo aver superato gli svedesi dell’Oesters, i rumeni dell’Arges Pitesti, i tedeschi orientali della Dynamo Berlino e l’Ajax, la squadra di Clough e Taylor arriva a giocarsi un’altra finale di Coppa Campioni, e a Madrid sono ancora gli inglesi ad uscire vincitori contro l’Amburgo di Kevin Keegan, grazie a un gol di John Robertson.
A questo Forest manca solo la Coppa Intercontinentale, con gli inglesi perderanno la prima finale giocata a Tokyo nel 1981 contro il Nacional Montevideo, ma il Nottingham Forest resterà la squadra capace di passare dalla metà della classifica di Second Division alla doppia gloria europea nel giro di 5 anni, e la prima e finora unica squadra europea ad aver vinto un solo campionato, ma ben 2 Coppe dei Campioni.
Ad oggi, la città di Nottingham è stata campione d’Europa le stesse volte di Londra, e sopravanza capitali europee del pallone come Roma, Parigi e Berlino.