“Ci vorrebbero 2 Palloni d’Oro, uno per Messi, e uno per tutti gli altri”.
Partiamo dalla dichiarazione di Pep Guardiola di venerdì scorso, quando in conferenza stampa gli è stato chiesto chi meriterebbe il Pallone d’Oro per questo 2023 che va verso la conclusione.
Il Pallone d’Oro maschile per la stagione 2022/23 verrà assegnato lunedì prossimo a Parigi, e Lionel Messi per l’ennesima volta è il grande favorito, e per lui sarebbe l’ottavo trofeo della carriera, e in questo modo aumenterebbe ancora di più il divario con il grande avversario degli ultimi 15 anni, visto che Cristiano Ronaldo (fermo a 5 Palloni d’Oro, e al secondo posto nella classifica di tutti i tempi) non è stato nemmeno inserito nella lista dei 30 papabili per l’assegnazione del premio.
Messi quindi è il grande favorito, ma la Pulce merita davvero il Pallone d’Oro per quanto fatto nella stagione appena conclusa?
Perché deve vincere Lionel Messi
Essenzialmente per il Mondiale, vinto lo scorso dicembre in Qatar da assoluto protagonista.
Leo ha vinto il suo primo Mondiale all’età di 36 anni, grazie a 7 gol e 3 assist e a un ruolo di assoluto protagonista nell’Albiceleste di Scaloni. Con la vittoria del titolo più importante per un calciatore ha in qualche modo avvicinato, se non raggiunto, il campione per eccellenza della storia calcistica argentina, Diego Armando Maradona, con cui Messi ha sempre dovuto confrontarsi a distanza durante la sua carriera.
Sempre la scorsa stagione Messi ha poi aggiunto in bacheca la Ligue 1 con il Paris Saint Germain (anche se poi è arrivato l’ennesimo flop in Champions League), e con la sua nuova squadra, l’Inter Miami, ha vinto la Leagues Cup, primo titolo per la nuova franchigia della Florida di proprietà di David Beckham, anche se si tratta di un titolo minore rispetto alla ben più importante MLS Cup.
Perché deve vincere Erling Haaland
Nella corsa al Pallone d’Oro 2023, Messi ha un solo vero grande avversario: Erling Haaland.
Guardiola ha ovviamente detto che spererebbe di vedere il norvegese alzare il trofeo, anche se non griderebbe allo scandalo se dovesse vincerlo Messi (Pep è un maestro anche nel non sbilanciarsi e nel non volere scontentare nessuno).
Se il Mondiale spinge in favore di Messi, tutti gli altri numeri sono favorevoli a Haaland. Il norvegese infatti nella sua prima stagione in Premier League ha realizzato 36 reti in 35 partite, e non solo ha vinto il campionato, ma ha condotto i Citizens anche alla vittoria in FA Cup (3 gol in 4 partite), e alla prima storica vittoria in Champions League del Manchester City, grazie anche a 12 gol realizzati in 11 partite.
Haaland guida anche una Norvegia ricca di giovani talenti ma non ancora pronta al grande salto per partecipare a un grande torneo, e infatti il gigante del City ha assistito in tv al torneo in Qatar, e farà altrettanto per l’Europeo del prossimo giugno in Germania.
La sensazione forte è che Haaland e l’inglese Jude Bellingham saranno le stelle più lucenti di un futuro del calcio che è dietro l’angolo, ma che non è ancora iniziato, perché il 2023 sarà con tutta probabilità ancora l’anno di Leo Messi.
Se poi sarà il suo canto del cigno, sarà solo il 2024 a potercelo dire.