L’impresa di Birmingham dell’83: Aston Villa-Juventus 1-2

La Juventus 1982/83, allenata da Giovanni Trapattoni, si presenta ai nastri di partenza della stagione come campione d’Italia in carica, e quello vinto nell’82 non è uno scudetto qualsiasi, perché è il 20° della storia bianconera, quello che vale la seconda stella.

L’Italia tra l’altro nell’estate precedente ha vinto il Mondiale in Spagna, e fra gli azzurri di Bearzot ci sono ben 6 juventini nella squadra titolare. Ad una rosa già forte, Boniperti aggiunge due campioni come il francese Michel Platini, e il polacco Zbigniew Boniek, entrambi protagonisti con le loro nazionali ai Mondiali.

La squadra bianconera parte per rivincere il campionato, ma soprattutto per fare più strada possibile in Coppa Campioni, manifestazione che i bianconeri non hanno ancora mai vinto.

Il cammino della Juventus nella Coppa dei Campioni 1982/83

Sedicesimi di finale

Hvidovre-Juventus 1-4

Juventus-Hvidovre 3-3

Ottavi di finale

Standard Liegi-Juventus 1-1

Juventus-Standard Liegi 2-0

Quarti di finale

Aston Villa-Juventus 1-2

Juventus-Aston Villa 3-1

Semifinali

Juventus-Widzew Lodz 2-0

Widzew Lodz- Juventus 2-2

Finale

Amburgo-Juventus 1-0

Aston Villa- Juventus 1-2 , andata quarti di finale

La Juve supera i primi due turni di Coppa dei Campioni senza particolari problemi, eliminando prima i danesi del Hvidovre, e poi i belgi dello Standard Liegi, ma il 2 marzo 1983 si presenta davanti ai bianconeri un ostacolo apparentemente duro, visto che l’Aston Villa è campione d’Europa in carica, e vuole vincere il primo quarto di finale in casa per poi andare a Torino con un leggero vantaggio.

I bianconeri del Trap sono però protagonisti di una partenza sprint. Non è passato neanche un minuto, e la Juventus è già in vantaggio- la partita viene trasmessa per l’Italia da Telemontecarlo, e la televisione monegasca non fa in tempo a tornare in diretta dopo la pubblicità che la Juve è già in vantaggio. Tacco di Bettega per Cabrini, che corre sulla fascia sinistra e crossa per Paolo Rossi, proprio come al Mondiale di qualche mese prima, e Pablito infila il portiere avversario Spink.

La sintesi della partita del Villa Park

L’Aston Villa non ci sta e inizia a spingere a testa bassa, e ad inizio ripresa trova il pareggio con un colpo di testa in tuffo di Gordon Cowans, che due anni dopo approderà in Serie A per giocare nel Bari.

La squadra del Trap non si scompone, e anzi, si rende sempre pericolosa quando può ripartire. Sale sugli scudi Le Roi Platini, che prima lancia Rossi solo davanti al portiere, ma Pablito si fa stregare da Spink che devia sul palo, e poi, sempre il francese con uno splendido assist di esterno, smarca Boniek solo in area, e il polacco fa secco Spink a dà il vantaggio definitivo alla Juve- il polacco era stato soprannominato “Bello di Notte” dall’avvocato Agnelli, perché spesso protagonista nelle partite di coppa, mentre era più volte anonimo nelle partite di Serie A.

Vincere in Inghilterra in quel periodo non era certo facile- le squadre inglesi vinceranno tutte le Coppe dei Campioni ininterrottamente dal 1977 al 1982, e poi ancora nel 1984- e quel successo dà ancora più fiducia al Trap e ai suoi ragazzi.

Nella partita di ritorno la Juve batte agevolmente l’Aston Villa per 3-1, e in semifinale i bianconeri fanno fuori il Widzew Lodz, ex squadra di Boniek.

Nella finale di Atena la Juve parte favoritissima contro l’Amburgo di Ernst Happel, e la prima Coppa dei Campioni della storia bianconera sembra davvero dietro l’angolo, ma un gol di Felix Magath a inizio partita, e una prestazione stranamente sottotono dei bianconeri, fanno sì che la coppa andrà nella Germania del nord, e la Juventus dovrà aspettare altri due anni, e alzare la Coppa dei Campioni nella tragica serata dell’Heysel.

La formazione della Juventus 1982/83

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