Ci immaginiamo già le imprecazioni di tutti quelli che hanno speso un sacco di fantamilioni per Zlatan Ibrahimovic la scorsa estate, sperando che lo svedese ripetesse le prestazioni delle ultime due stagioni in maglia rossonera, nelle quali, seppur spesso infortunato, Ibra aveva dato comunque un contributo importante in fatto di gol e assist, e aveva fatto guadagnare parecchi punti a tutti i fantacalcisti che gli avevano dato fiducia.
Oggi, a 6 giornate dalla fine della Serie A, le cose stanno andando in maniera diversa, e non sappiamo bene quale potrà essere il contributo di Ibrahimovic a un Milan che si trova in enorme difficoltà in fase realizzativa (solo 9 reti dei rossoneri nelle ultime 10 uscite di campionato, con solo 3 gol nelle ultime 5 partite, una sola di un attaccante, quella di Olivier Giroud nell’importantissima partita del Maradona contro il Napoli).
E’ innegabile che Ibra sia stato decisivo due anni fa, al suo arrivo, per la crescita mentale e tecnica della squadra di Pioli, ma ora il campione svedese, a quarant’anni suonati, sembra davvero avviato sul viale del tramonto, anche se Ibra spera ancora di arrivare ai 41 anni- il prossimo settembre- ancora da giocatore del Milan.
Numeri a confronto
Nella sua prima stagione rossonera- quella del ritorno dopo il periodo fra il 2010 e il 2012- Ibrahimovic ha esordito a San Siro con il Milan il 6 gennaio 2020 contro la Sampdoria, dove un Milan in grande difficoltà pareggiò per 0-0.
La settimana dopo a Cagliari Ibra andò subito a segno e contribuì alla vittoria dei rossoneri, ma di lì a poco la pandemia da Covid avrebbe bloccato tutto, per far riprendere la stagione poi a giugno inoltrato.
Alla ripresa del campionato, abbiamo visto un altro Milan, più convinto nei propri mezzi, e con un leader in panchina-Pioli- e uno in campo, riconosciuto da tutti, che rispondeva al nome di Zlatan Ibrahimovic.
Lo svedese in quella prima annata assommò 18 presenze in campionato, realizzando 10 reti.
La stagione seguente fu ancora migliore, anche se le partite giocate da Zlatan furono solo 19 in totale in Serie A, ma lo svedese mise a segno 15 reti, determinanti soprattutto nella prima parte del campionato dei rossoneri, e che poi furono però decisive per la qualificazione in Champions League acciuffata all’ultima giornata.
Quest’anno i numeri di Ibrahimovic sono abbastanza impietosi. Zlatan è fermo a 19 partite in campionato, ma con un minutaggio a partita di 49.3 minuti a gara, e con l’ultima partita disputata per intero che risale a Milan-Spezia del 17 gennaio scorso, la partita resa celebre dall’incredibile errore dell’arbitro Serra, che non concesse il vantaggio al Milan, che avrebbe portato alla realizzazione della rete di Messias.
In totale Ibrahimovic ha totalizzato appena 8 reti in campionato, con una media di 0.4 a partita, e con l’ultimo gol arrivato lo scorso 9 gennaio nella vittoria rossonera per 3-0 a Venezia.
E ora?
Ibrahimovic ha sofferto di un affaticamento muscolare prima della trasferta di domenica scorsa a Torino, e ora salterà le due partite di campionato contro Genoa e Lazio, e il ritorno delle semifinali di Coppa Italia contro l’Inter.
Da quell’ultima famosa partita menzionata prima con lo Spezia, Ibra ha giocato solo spezzoni di partita, pochi minuti, che non hanno influito mai sui risultati della squadra.
La domanda che tutti i tifosi rossoneri si fanno oggi è quando tornerà Ibrahimovic.
Ci sarebbe ancora uno scudetto da inseguire, ma le partite cominciano a scarseggiare.
Ipotizzando un ritorno dello svedese agli inizi di maggio, Ibra potrebbe scendere in campo ancora contro Fiorentina, Verona, Atalanta e Sassuolo. Tutte partite molto complicate per i rossoneri, partite dove però Ibra, anche a mezzo servizio, potrebbe dare una grossa mano ai suoi compagni.
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