Si è conclusa la sessione invernale di calciomercato 2022/23, e non si può certo dire che si sia conclusa con il botto in Serie A.
A parte la Premier League, dove il denaro scorre a fiumi anche fra le cosiddette “piccole”, il calciomercato è rimasto bloccato un po’ in tutta Europa, e i possibili trasferimenti sono stati rinviati alla sessione estiva.
Andiamo a vedere tre fra i casi più spinosi in Serie A, che sicuramente andranno a risolversi a partire dall’1 luglio 2023:
Milan Skriniar (Inter)
I nerazzurri hanno sperato fino agli ultimi giorni di mercato che lo slovacco rinnovasse il contratto in scadenza a fine stagione, ma non c’è stato nulla da fare, perché Skriniar aveva già firmato con il Paris Saint Germain per la prossima stagione, e andrà quindi via a parametro zero.
L’Inter ha anche sperato che in questo gennaio arrivasse un’offerta da parigini per avere Skriniar subito, così da monetizzare qualcosa per il forte difensore centrale, e a quel punto andare a bussare alla porta dell’Atalanta per avere Demiral. Il PSG però non si è fatto avanti, preferendo aspettare di avere Skriniar per la prossima stagione.
Lo slovacco vivrà quindi i prossimi mesi da separato in casa ad Appiano Gentile, e bisognerà capire se la società, e Simone Inzaghi, vorrà ancora puntare su di lui nel ruolo di titolare all’Inter, oppure tenere il giocatore in panchina e utilizzarlo solo alla bisogna.
Nicolò Zaniolo (Roma)
Quello di Zaniolo è stato il caso più spinoso e controverso di questa sessione invernale di calciomercato, e la pratica si è fatta sempre più ingarbugliata.
Il giocatore è uscito allo scoperto manifestando la volontà di lasciare Roma, ma non aveva una squadra pronta ad acquistarlo. Ci ha provato timidamente il Milan, che però non è riuscito a venire incontro alle richieste economiche dei giallorossi (almeno 30 milioni di euro per il cartellino). Chi si è fatto avanti concretamente per Zaniolo è stato il Bournemouth, che lotta per non retrocedere dalla Premier League, ma il nazionale azzurro ha prima declinato l’offerta, riaprendo poi agli inglesi quando ormai il Bournemouth aveva concluso per Hamed Traorè del Sassuolo- sempre pagando 30 milioni di euro.
Zaniolo è stato messo fuori squadra da Mourinho, che è arrabbiatissimo con lui, come tutta la tifoseria giallorossa (e qualcuno è andato un po’ oltre minacciando il giocatore), ma ora Nicolò si trova davvero in un vicolo cieco, perché in attesa della riapertura del mercato il prossimo luglio, rischia di non mettere più piede in campo con la maglia giallorossa, e perdere così anche la nazionale.
Rafael Leao (Milan)
I campioni d’Italia si stanno lentamente sciogliendo, e Leao non sembra essere più il giocatore che nella passata stagione ha trascinato il Milan verso lo scudetto.
Il contratto di Leao è in scadenza nel 2024, e Maldini sta provando in tutti modi a portarlo al 2027, con un ingaggio che verrebbe più che triplicato rispetto a quanto percepisce oggi il giocatore. Le complicanze sono davvero tante però in questo caso, perché Leao deve pagare una penale di 19 milioni di euro allo Sporting Lisbona, lasciato dal portoghese rescindendo unilateralmente un contratto per andare al Lille dopo un assalto dei tifosi al centro di allenamento dei biancoverdi nel 2018, e i procuratori di Leao vorrebbero che questa penale, tutta o in parte, se la accollasse il club che farà il prossimo contratto al portoghese. Parliamo di procuratori e non procuratore perché Leao in effetti ne ha due. Jorge Mendes, che segue da tempo Leao, più Ted Dimvula, uomo di fiducia del padre del giocatore che sta seguendo da vicino il caso spinoso della penale con lo Sporting.
I procuratori tra l’altro spingono perché la clausola rescissoria fatta firmare tempo fa dal Milan- che ammonterebbe a 150 milioni di euro- venga ridotta della metà. Secondo la Gazzetta dello Sport, quest’ultima richiesta ha fatto sbottare Maldini, ormai pronto a cedere il portoghese.
La prossima esatte si potrebbe scatenare un’asta- soprattutto fra i club di Premier League- per assicurarsi Leao, con il Milan che dovrà trovare un sostituto.