Australian Open: l’Italia si aggrappa a Sinner, ma è caduta degli Dei

Gli Australian Open maschili stanno andando verso la seconda settimana, quella che ci porterà alla finalissima per il titolo di domenica 29 gennaio.

Il torneo di Melbourne non è mai stato uno dei preferiti dai tennisti italiani, che infatti qui in Australia non hanno mai vinto né hanno ottenuto risultati significativi, e l’unico arrivato agli ottavi di finale in questa edizione del 2023 è Jannik Sinner, che affronterà Stefanos Tsitsipas.

Lo stesso avversario quindi che ha battuto l’altoatesino l’anno scorso sempre agli ottavi a Melbourne, e che aveva portato alla rottura definitiva fra Sinner e il suo storico coach Riccardo Piatti.

Quest’anno Sinner sembra più convinto, e nonostante sia ancora il greco a partire con i favori del pronostico, il tennista italiano ha concrete possibilità di andare avanti nel torneo, e magari essere la sorpresa di un Australian Open che finora ha perso tanti pezzi eccellenti.

La caduta degli Dei

Fra i grandi favoriti della vigilia, l’unico rimasto in corsa è Novak Djokovic, che va alla ricerca del suo decimo titolo agli Australian Open, che sarebbe anche il suo 22° Slam, che lo porterebbe così a pari a Rafa Nadal.

Nel 2022 Djokovic non aveva nemmeno potuto partecipare agli Australian Open, visto che il serbo aveva deciso di non vaccinarsi contro il Covid- diventando non si sa quanto involontariamente un leader del movimento No Vax- mentre quest’anno rimane il grande favorito, nonostante un ginocchio che continua a dargli problemi, e non lo fa star tranquillo nel prosieguo del torneo.

Djokovic però sembra avere un’autostrada davanti a sé, perché Rafa Nadal– che l’anno scorso ha vinto gli Australian Open proprio sfruttando l’assenza del campione serbo- si è già ritirato per problemi all’anca (dopo aver però giocato e perso il suo match dimostrando sempre di essere un professionista serio), problemi che hanno influenzato anche il 2022 del maiorchino, e che lo terranno fuori dai giochi fino almeno ad aprile, quando Nadal tornerà per la stagione della terra rossa a Montecarlo, per poi essere pronto per i suoi amati Open di Francia, la terra di conquista di Nadal- torneo che ha vinto per ben 14 volte in carriera.

Il russo Daniil Medvedev poteva approfittare dell’assenza di Nadal e degli acciacchi di Djokovic per diventare il candidato numero uno al titolo, ma è stato eliminato da Sebastian Korda, e anche l’idolo di casa Nick Kyrgios, che sembrava finalmente aver messo la testa a posto e fatto pace con il pubblico australiano, che in passato spesso l’ha criticato e non gi ha mai perdonato gli atteggiamenti sempre sopra le righe, si è infortunato, e ha dovuto lasciare il torneo piangendo durante la conferenza stampa.

La favola interrotta di Andy Murray

Questi Australian Open hanno scritto una bella storia riguardante Andy Murray, che a 36 anni e dopo tanti infortuni che lo hanno portato a un passo dal ritiro, a Melbourne ha prima battuto a sorpresa il nostro Matteo Berrettini, e poi con una lunghissima maratona arrivata fino alle 4.10 del mattino- ma per gli Australian Open non è record, perché nel passato si è arrivati a giocare anche fin quasi le 5 di mattina- ha battuto Thanasi Kokkinakis, arrivando poi stremato al match con Bautista Agut, con vittoria dello spagnolo che diventa così uno dei possibili candidati al titolo.

Djokovic comunque è ancora davanti a tutti, ma il suo ginocchio al momento lo preoccupa di più che i suoi avversari sul campo.

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