Addio a Luisito Suarez, campione della Grande Inter e unico Pallone d’Oro spagnolo

Se n’è andato a 88 anni Luis Suarez Miramontes, conosciuto da tutti come Luisito, grande campione dell’Inter degli anni Sessanta di Helenio Herrera, e poi anche allenatore della nazionale spagnola e apprezzato opinionista in Italia.

Ha segnato un’epoca del calcio, e ha anche definito un ruolo, quello del regista, che con Suarez ha subito un’evoluzione, arrivando all’interpretazione moderna che se ne dà oggi. Vediamo qualcosa di più sulla carriera di Luisito Suarez.

Luis Suarez giocatore di Barcellona, Inter e nazionale spagnola

Luis Suarez è nato il 2 maggio 1935 a La Coruña, nella Galizia spagnola, ed è proprio con il Deportivo che muovo i primi passi da calciatore.

Il salto di qualità arriva però a metà anni ‘50, quando Suarez si trasferisce al Barcellona, con cui vince 2 Coppe del Generalisimo (come era chiamata la Copa del Rey quando il dittatore Franco era ancora in vita) e 2 Coppe delle Fiere.

Per Suarez sarà importantissima la figura di Helenio Herrera, sia a Barcellona, sia soprattutto all’Inter, quando il Mago si trasferirà in Italia e chiederà subito l’acquisto del suo pupillo Suarez, pagato 300 milioni di lire dall’allora presidente Angelo Moratti.

Dopo i primi approcci in nerazzurro, Herrera svolterà verso una tattica decisamente più difensivista, e Suarez è il giocatore ideale nel ruolo di regista, affiancato da mediani come Guarneri e Bedin, protetto alle spalle dal libero Picchi, lo spagnolo ha la tecnica e la classe per lanciare in gol Sandro Mazzola e Jair, e governare così il centrocampo dei nerazzurri.

Con la Grande Inter di Herrera, Luis Suarez vincerà 3 scudetti (1962-63, 1964-65 e 1965/66), perdendo quello del 1964 nello spareggio con il Bologna, e le Coppe dei Campioni e le Intercontinentali nel 1964 e 1965.

Lascerà l’Inter nel 1970 per accasarsi alla Sampdoria, e con i blucerchiati concluderà la carriera di calciatore nel 1973.

Nel 1964 con la Spagna ha vinto gli Europei giocati davanti al pubblico di casa. Quel successo è stato l’unico per la Roja a livello internazionale fino al 2008, quando la generazione del Tiqui Taka è tornata a vincere l’Europeo, e poi anche il Mondiale e un altro Europeo.

Luisito Suarez rimane ad oggi l’unico giocatore spagnolo ad aver vinto il Pallone d’Oro (1960), visto che Alfredo Di Stefano ha giocato anche con le Furie Rosse, ma era di nazionalità argentina.

Luis Suarez allenatore di Inter e Spagna

La carriera da allenatore di Suarez non è stata certo paragonabile a quella di giocatore, ma c’è un successo in particolare da menzionare.

Nel 1986 Suarez è allenatore della Spagna Under 21 che incrocia i destini con la splendida nazionale di Azeglio Vicini. Le due squadre sono ricche di campioni in divenire, e si affrontano nella doppia finale per l’Europeo di categoria.

Gli Azzurrini vincono in casa l’andata allo stadio Flaminio di Roma per 2-1, ma al ritorno gli spagnoli ottengono lo stesso risultato, battendo poi i ragazzi di Vicini ai rigori. Se da una parte troviamo Zenga, Donadoni, Giannini, De Napoli, Vialli e Mancini, da parte spagnola ci sono Sanchìs, Paco Llorente, Eusebio e Begiristain, tutti giocatori che si affermeranno ai massimi livelli.

Suarez allenerà la nazionale maggiore spagnola a Italia ’90, con la Spagna però che uscirà agli ottavi contro la Jugoslavia.

Oltre a Cagliari, Como, SPAL e Deportivo La Coruña, sia negli anni Settanta che nei Novanta, Luisito sarà anche allenatore dell’Inter, ma ogni volta subentrerà come tecnico ad interim o traghettatore, e non gli sarà mai affidato un vero progetto per una squadra vincente.

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