Questo Tour de France 2023 doveva essere una lotta serrata fra Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar, e finora le premesse sono state tutte rispettate.
Entriamo nell’ultima settimana del Tour con i due separati da 10 secondi, con il danese leggermente avanti per ora, ma con i giochi totalmente aperti in attesa della crono di martedì e delle ultime montagne della settimana.
Vingegaard nel 2022 aveva recuperato strada facendo lo svantaggio sul favoritissimo Pogacar, mentre in questo Tour il danese e la sua Jumbo-Visma hanno quasi sempre controllato, ma nell’ultima settimana lo sloveno dovrà tentare qualcosa se vorrà evitare la seconda vittoria consecutiva di Vingegaard al Tour de France.
Il danese e lo sloveno sono gli unici due corridori realmente in corsa per la maglia gialla, con una classifica generale che in vista dell’ultima settimana si presenta come segue per quanto riguarda le prime posizioni:
Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma): 62:34:16
Tadej Pogacar (UAE Emirates): a 10 secondi
Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers): a 5 minuti e 21 secondi
Adam Yates (UAE Emirates): a 5 minuti e 40 secondi
Jay Hindley (Bora): a 6 minuti e 38 secondi
Dove può essere vinto il Tour 2023?
Nella settimana appena passata Vingegaard e Pogacar si sono marcati a vista. Quando uno scattava, l’altro andava subito a riprenderlo. Il distacco fra i due è davvero minimo, e quindi non è escluso che si arrivi alla penultima tappa di sabato con i due divisi ancora da pochi secondi.
Prima però c’è l’importantissima tappa di martedì 18 luglio fra Passy e Combloux, l’unica cronometro di questo Tour, una cronometro particolare, visto che sarà solo di 22km.
Un piccolo vantaggio potrebbe andare allo sloveno, ma Vingegaard ha finito in crescendo nella tappa di domenica sul Monte Bianco- nella quale è arrivato affiancato a Pogacar- e quindi potrebbe comunque reggere anche nella crono.
L’altra tappa importante sarà poi quella del giorno dopo da Saint Gervais Mont Blanc a Courchevel, e anche mercoledì quindi ci aspettiamo degli attacchi da parte di Pogacar- se nel frattempo non avrà ottenuto già la maglia gialla nella cronometro, perché in quel caso la tattica della UAE potrebbe cambiare- e con la Jumbo-Visma che aiuterà Pogacar a rispondere a tutti gli attacchi, come tra l’altro la squadra olandese ha fatto benissimo nella seconda settimana di questo Tour.
Sarà una replica del Tour del 1989?
Abbiamo detto che questo Tour combattutissimo si potrebbe giocare sui secondi fino a Parigi, e a molti la corsa di quest’anno sta ricordando il Tour del 1989, quando Laurent Fignon, idolo di casa che già aveva perso il Giro d’Italia 1984 all’ultimo cronometro a vantaggio di Francesco Moser, perse anche il Tour 1989 a vantaggio dell’americano Greg LeMond per soli 8 secondi di svantaggio.
Fu una grande delusione per Fignon, che dopo esserci andato così vicino, non riuscì più in carriera a vincere il Tour de France (dopo averlo vinto nel 1983 e 1984).
Quest’anno un duello così avvincente si sta ripetendo, e anche Vingegaard e Pogacar potrebbero arrivare a giocarsi la maglia gialla negli ultimi giorni, ma la crono di martedì 18 luglio potrebbe essere davvero lo spartiacque (nel 1989 la crono decisiva fu all’ultima tappa sugli Champs Èlysèes), in attesa delle ultime giornate sulle Alpi.