La Champions League è ripartita, e subito abbiamo assistito a una partita pazza come quella di Torino, dove la Juventus, sotto per 4-2 con il Borussia Dortmund nel recupero, è riuscita a pareggiare la partita e portare così a casa un punto.
La squadra di Tudor puntava a una vittoria per questo esordio casalingo con i tedeschi, ma visto come si erano messe le cose, il pareggio è grasso che cola. La sorpresa della prima serata di Champions è stata sicuramente la vittoria degli azeri del Qarabag, che hanno ribaltato i due gol di svantaggio e sono andati a vincere a Lisbona con il Benfica, con i portoghesi che hanno già deciso di dare il benservito al tecnico Bruno Lage, e accogliere nella capitale l’ex “nemico” Josè Mourinho.
In attesa delle partite di Inter, Atalanta e Napoli, e delle altre in programma fino a giovedì sera, cerchiamo di capire quanti punti serviranno per superare la prima fase di Champions, tenendo conto che, come termine di paragone, abbiamo solo la scorsa stagione (2024/25), la prima in cui l’UEFA ha deciso di modificare il format delle coppe europee ed eliminare la fase a gironi.
Andiamo quindi a vedere qualche dato più nel dettaglio.
Quanti punti servono per andare agli ottavi?
Dobbiamo differenziare fra una qualificazione diretta agli ottavi (le prime otto in classifica), e una qualificazione attraverso i playoff, e in questo caso basterebbe arrivare nelle prime 24, con il rischio però che un playoff però può comportare (nella scorsa stagione Milan, Juve e Atalanta furono tutte eliminate al playoff).
Nella stagione 2024/25 nessuna squadra ha vinto tutte le 8 partite della prima fase. Ci è però andato vicino il Liverpool, che ne ha vinte 7 e ha poi perso l’ultima inutile partita in casa del PSV Eindhoven, poi carnefice al turno successivo di una delle ultime Juventus di Thiago Motta.
Per qualificarsi nelle prime 8 anche quest’anno dovrebbero servire almeno 16 punti, che la scorsa stagione sono bastati a Bayer Leverkusen, Lilla e Aston Villa per andare direttamente agli ottavi.
Per i playoff ne servono ovviamente meno, visto che il Manchester City di Guardiola, il Bruges (che ha eliminato al playoff l’Atalanta) e lo Sporting Lisbona si sono qualificati con 11 punti, mentre con gli stessi punti è andata a casa la Dinamo Zagabria allora allenata da Fabio Cannavaro, in virtù di una peggiore differenza reti rispetto alle avversarie.
Come hanno performato nella scorsa stagione le prime 8 della prima fase?
Questo è un dato interessante da andare ad analizzare, perché il Paris Saint Germain di Luis Enrique, che nella finalissima del 31 maggio ha distrutto l’Inter per 5-0, nella fase campionato di Champions si era classificato solo al 15° posto con 13 punti, e ha avuto bisogno del playoff con i connazionali del Brest per accedere agli ottavi.
Interessante però notare che fra le semifinaliste, Barcellona, Arsenal e Inter, si erano classificate dal secondo al quarto posto nella prima fase, mentre il Liverpool, primo e dominatore della fase campionato di Champions, è poi uscito ai rigori negli ottavi coi futuri campioni del PSG.
L’Atletico Madrid quinto classificato un anno fa, è uscito agli ottavi ai rigori con i cugini del Real Madrid in una doppia sfida ricca di polemiche, mentre il Bayer Leverkusen (sesto) è uscito sempre agli ottavi nel derby tedesco contro il Bayern Monaco, come anche il Lilla (settimo) uscito allo stesso turno con il Borussia Dortmund. Ha fatto meglio l’Aston Villa di Emery, che con l’ottavo posto si era preso l’ultimo slot libero per la qualificazione diretta agli ottavi, perché gli inglesi hanno superato il Bruges, e sono poi stati eliminati dal PSG, ma al ritorno a Birmingham hanno messo in seria difficoltà i parigini, che si sono salvati grazie alle parate di Gigio Donnarumma.