La vittoria per 5-0 sull’Estonia ci aveva illuso, mentre il successo per 5-4 a Debrecen con Israele ci ha riportato alla realtà.
Ciò che più ha scioccato i tifosi italiani è stato però l’11-1 rifilato dalla Norvegia di Haaland (cinquina per lui) alla Moldova, che ai non più giovani ricorda un Spagna-Malta 12-1 nelle qualificazioni europee di Euro 1984, e un calcio che si dice che non esista più, quello cioè delle “partite facili” e delle squadre materasso.
Con la goleada norvegese, Gattuso &co hanno perso ogni speranza di puntare sulla differenza reti in caso di arrivo a pari punti nel girone con la Norvegia, e l’unica speranza di agguantare il primo posto è che gli scandinavi inciampino in casa in una delle prossime due partite casalinghe contro Israele ed Estonia, che però saranno avversarie anche dell’Italia, che a sua volta può lasciare punti per strada, come stava tra l’altro accadendo nella caotica partita con Israele di lunedì sera.
Prima di andare a vedere quali possono essere i possibili scenari per la nazionale in vista dei Mondiali, andiamo a dare un’occhiata a quella che è ad oggi la classifica del Gruppo I, con partite giocate da ogni nazionale e relativa differenza reti.
Gruppo I
Norvegia 15 punti (5 partite giocate, diff. reti +21
Italia 9 punti (4 partite giocate, diff. reti +5
Israele 9 punti (5 partite giocate, diff. reti +4
Estonia 3 punti (5 partite giocate, diff. reti -8
Moldova 0 punti /5 partite giocate, diff. reti -22
Il rischio playoff
Quindi, con la Norvegia di Solbakken che può vantare un +16 al momento nella differenza reti rispetto all’Italia (+21 i norvegesi contro il + 5 azzurro), se oggi fosse il 16 novembre, giorno dello scontro diretto fra le due squadre a Milano, gli Azzurri dovrebbero battere per 16-0 i norvegesi per scavalcarli e andare direttamente al Mondiale: uno scenario irreale.
Molto più probabili i playoff per l’Italia, come nel 2018 e nel 2022, con la partecipazione delle 12 squadre arrivate seconde nei gironi di qualificazione, più le 4 vincenti dei gironi di Nations League che non saranno riuscite a qualificarsi attraverso i gironi.
Le 16 nazionali saranno divise in 4 fasce, con le squadre della prima fascia che affronteranno quella della quarta, e quella della seconda che se la vedranno con quella della terza fascia. Partite di semifinale e finale in gara secca, con eventuali supplementari e rigori in caso di parità al 90’.
Appuntamento comunque a fine marzo 2026 per i playoff.
Quali potrebbero essere le avversarie dell’Italia al playoff?
Difficile dirlo oggi, perché tutte le nazionali devono giocare ancora 3 o 4 partite nei gironi, ma ci sono già delle indicazioni.
In caso di playoff, la squadra di Gattuso sarà testa di serie, quindi nella semifinale in gara secca potrebbe affrontare in casa avversarie che hanno vinto i gironi di Nations League e non si sono qualificate al Mondiale con i gruppi (come Moldova e San Marino ad esempio, e qui non ci sarebbero problemi), ma potrebbe anche esserci il rischio di trovare la Svezia (che ci ha già eliminato nel 2018) o l’Irlanda del Nord (che fermandoci sul pareggio a Belfast nel 2021, ha dato via libera alla Svizzera, dandoci in pasto alla Macedonia del Nord).
Per l’eventuale finale playoff la situazione è ancora più oscura ad oggi, con l’Italia che potrebbe giocare anche in trasferta, e con avversarie che potrebbero essere Serbia, Repubblica Ceca, Bosnia, Scozia o Danimarca, e anche la Turchia di Calhanoglu.
Per ora però la nazionale di Gattuso deve concentrarsi sul prossimo impegno a Tallinn con l’Estonia l’11 ottobre, dove la pantagruelica Norvegia ha segnato un solo gol e ha rischiato anche di non vincere.