Dopo aver dato un’occhiata alla maglia dell’Inghilterra prodotta dall’Admiral nei primi anni Ottanta del secolo scorso, continuiamo con un’altra nazionale che ha prodotto sempre maglie iconiche, subito identificabili, che hanno fatto innamorare milioni di appassionati.
Questa volta ci occupiamo della maglia del Perù, che anche oggi con la sua tradizionale maglia bianca con fascia trasversale biancorossa ha una delle divise più belle in circolazione, ma che fra anni Settanta e Ottanta ha raggiunto davvero il top in termini di unicità, riconoscibilità e semplicità.
Quando è stata utilizzata?
La nazionale peruviana utilizza da sempre una maglia bianca con fascia trasversale rossa che parte in basso a destra per arrivare in alto a sinistra, e ad altezza del cuore viene posto lo stemma della federazione peruviana.
Questa maglia è stata utilizzata dal Perù sia ai Mondiale del 1978 che a quelli di Spagna ’82, quando la nazionale peruviana era sempre presente fra le prime squadre al mondo.
La nazionale del 1978 la ricordiamo per il portiere, Ramòn Quiroga, che sarà protagonista di un episodio che racconteremo dopo, e anche per Teofilo Cubillas, una delle stelle del calcio peruviano dell’epoca. Nel 1978 in Argentina il Perù domina il girone di qualificazione, battendo la Scozia per 3-1 e pareggiando con la favorita Olanda per 0-0, prima di battere nettamente l’Iran con un inequivocabile per 4-1. Le cose andranno decisamente peggio nella seconda fase a gruppi, quando il Perù verrà travolto per 3-0 dal Brasile, verrà sconfitto 1-0 dalla Polonia, prima dell’umiliante 6-0 subito dai padroni di casa dell’Argentina.
Nel 1982 in Spagna il Perù si presenta con un’altra maglia iconica, ma il suo percorso si fermerà dopo la fase a gruppi. I peruviani sono sorteggiati nel girone dell’Italia di Bearzot, e con Polonia e Camerun. Fra le fila sudamericane saranno presenti molti protagonisti di Argentina ’78, più Julio Cesar Uribe e Geronimo Barbadillo, che in Serie A abbiamo visto vestire le maglie di Cagliari e Avellino rispettivamente. Il Perù pareggerà le prime due partite con Camerun e Italia, prima di essere travolto per 5-1 dalla Polonia, e salutare il Mondiale da ultimo in classifica del girone.
Quella sarà l’ultima partecipazione ai Mondiali per il Perù fino al 2018, quando la nazionale sudamericana si qualificherà al Mondiale in Russia, venendo però eliminata al primo turno.
Chi ha prodotto la maglia?
Ne 1978 il Perù si presenta al Mondiale d’Argentina con una maglia prodotta dall’Adidas, mentre nel 1982 sarà l’azienda brasiliana Penalty a produrre le maglie dei peruviani.
La differenza fra le divise dei due Mondiali è che nel 1978, essendo una divisa Adidas, troviamo le tre strisce tradizionali dell’azienda sulle maniche, che mancheranno invece nel 1982.
Una curiosità del Perù 1978
Al Mondiale del 1978 il Perù si presenta con un’ottima rosa, in grado di vincere il gruppo e qualificarsi alla seconda fase sempre a gruppi.
Qui però i peruviani perderanno le prime due partite del girone, e arriveranno alla sfida coi padroni di casa argentini senza più obiettivi di classifica. Nonostante una buona partenza da parte della Blanquirroja, gli argentini vinceranno per 6-0 una partita che dovevano per forza portare a casa con uno scarto di almeno tre reti per andare in finale, e il portiere Quiroga, con origini argentine, non sarà certo immune da colpe. In quell’occasione, tra l’altro, il Perù non veste la divisa abituale, ma si presenta in campo con una maglia completamente rossa con pantaloncini bianchi, contro un’Argentina che si presentava con la tradizionale divisa biancoceleste.
Nonostante i dubbi di combine girati all’epoca, negli anni a venire non risulterà nulla di combinato, in un Mondiale comunque molto chiacchierato e vinto dall’Argentina della dittatura militare.