La straordinaria carriera di Pelè in 5 momenti chiave

Dopo la prematura scomparsa di Sinisa Mihajlovic, questo 2022 non poteva finire peggio, visto che è arrivata la notizia della morte di Pelè.

Il campione brasiliano era da tempo malato, e nelle ultime settimane le sue condizioni erano peggiorate.

Si è parlato fin troppo nell’ultimo mese se fosse stato più forte Maradona oppure Messi, ma di sicuro Pelè è stato un grandissimo, se non il più grande, del calcio mondiale.

Vogliamo ripercorrerne la carriera in 5 episodi che riteniamo fondamentali:

La vittoria al Mondiale 1958

Edson Arantes do Nascimiento, conosciuto all’epoca da pochi come Pelè, arriva al Mondiale in Svezia con il Brasile da non ancora diciottenne, e conduce la nazionale verdeoro al suo primo titolo mondiale.

Pelè in quel torneo segna 6 reti, ben 3 alla Francia in semifinale, e una doppietta alla Svezia in finale. Il Brasile vince per 5-2, e il gol del 3-1 di Pelè è semplicemente fenomenale.

La doppietta di O Rei nella finale del 1958

Il 1.000° gol in carriera

Non si sa bene quanti gol abbia segnato Pelè in carriera. La FIFA gliene attribuisce 1.281, altri arrivano ad oltre 1.300 considerando anche partite non ufficiali.

Di sicuro entra nella storia il gol che Pelè segna il 19 novembre 1969 su rigore con la maglia del Santos al Maracanà di Rio de Janeiro contro il Vasco da Gama. E’ il suo millesimo di una carriera già straordinaria, ma i suoi successi non sono certo finiti con quel gol.

Il Mondiale vinto nel 1970

Pelè vince da protagonista il Mondiale del 1958 da giovanissimo, poi rivince nel 1962 con il Brasile in Cile, ma un infortunio lo mette subito kappao, e non sarà protagonista in quella rassegna iridata.

Dopo il 1966, dove anche lì Pelè verrà martoriato dai difensori avversari, e il Brasile uscirà al primo turno, Pelè tornerà protagonista nel 1970 in Messico, dove trascinerà al terzo titolo mondiale della storia una nazionale straordinaria.

In finale il Brasile batte l’Italia per 4-1, e sarà O Rei ad aprire le marcature con uno splendido colpo di testa che sovrasterà il difensore azzurro Tarcisio Burgnich.

L’approdo nella National American Soccer League

Negli anni Sessanta, Pelè ha avuto l’opportunità di trasferirsi in Europa, e l’Inter di Angelo Moratti è stata molto vicina al suo ingaggio. Il Santos, e l’intero Brasile, non potevano però privarsi di un giocatore che rappresentava la loro immagine nel mondo.

Nel 1975 Pelè cede però alle lusinghe del calcio statunitense della NASL. Anche il segretario di stato Henry Kissinger interviene per convincere il brasiliano a sbarcare negli States per lanciare il soccer in America.

Inizierà così il suo periodo vincente con la maglia dei Ney York Cosmos (dal 1975 al 1977).

Pelè al cinema

Nel 1981 Pelè si è ormai ritirato dal calcio professionistico, ma rimane il giocatore più famoso al mondo.

Il regista John Huston lo convince a partecipare da protagonista al film “Fuga per la vittoria”, assieme ad altri calciatori professionisti come Osvaldo Ardiles, John Wark e Bovvy Moore fra gli altri. Il portiere della squadra dei prigionieri, che deve affrontare una partita contro i nazisti a Parigi è Sylvester Stallone, ma ciò che ricordiamo più di tutto nel film è la splendida rovesciata di Pelè, che completa una rimonta straordinaria da parte della squadra degli internati nel campo nazista.

La rovesciata di Pelè

Pelè, dopo essere stato uno straordinario campione in campo, entra così anche nella storia del cinema.

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