Domenica sera va in scena un posticipo di Serie A che è un po’ la storia del nostro calcio.
Torino e Milan è una di quelle partite che Gianni Brera etichettava come “Classicissime”, cioè quelle sfide fra squadre che hanno vinto almeno una volta nella storia lo scudetto.
Torino-Milan però è molto di più, ed è una partita che accomuna le due squadre nella persona di Gigi Radice, grande giocatore del Milan fra gli anni Cinquanta e Sessanta, e allenatore del Torino dell’ultimo scudetto granata nella stagione 1975/76.
Radice giocatore del Milan
Gigi Radice è stato un difensore del Milan dal 1955 al 1959, e pii ha vestito ancora la maglia rossonera dal 1961 al 1965.
Radice è stato uno dei fedelissimi di Nereo Rocco, e con il Milan ha vinto 3 scudetti, ma soprattutto la Coppa dei Campioni a Wembley nel 1963 contro il Benfica.
Gigi dovette abbandonare la carriera nel 1965 a causa di un grave infortunio al ginocchio, ma all’età di 30 anni per lui si spalancò la carriera di allenatore, che gli avrebbe portato altrettanti successi- e qualche delusione, una soprattutto proprio sulla panchina del Milan.
Radice allenatore del Torino
Dopo le esperienze in panchina con Monza, Treviso, Cesena, Fiorentina e Cagliari, Radice approda sulla panchina granata nel 1975.
Per i torinisti arriva subito lo scudetto, il primo dopo quelli vinti dal Grande Torino negli anni Quaranta, e l’ultimo conquistato nella storia del Toro. La corsa scudetto è un lungo testa a testa con la Juventus, come sarà anche l’anno successivo, quando stavolta però saranno i bianconeri a prevalere per un solo punto.
Radice rimarrà in granata fino al 1980, per poi passare al Bologna, e arrivare sulla panchina del Milan nell’estate 1981. Il Milan che trova Radice però è appena salito dalla Serie B, e le cose si mettono subito in salita per i rossoneri. Partito per fare un campionato di vertice, il Diavolo si trova ben presto invischiato nella lotta per non retrocedere, e a gennaio 1982, il presidente Giussy Farina e il vicepresidente Gianni Rivera, decidono di esonerare Radice, e sostituirlo con il secondo Italo Galbiati.
La situazione del Milan non migliora con l’allontanamento di Radice, e alla penultima giornata di campionato, un Milan disperato ospita a San Siro un Torino già salvo. I rossoneri devono per forza vincere per mantenere vive le speranze di salvezza, ma i granata si battono alla morte, e qualche giocatore del Milan anni dopo dirà che in campo i giocatori del Torino rimproverarono i rossoneri per aver fatto cacciare Radice, ancora un idolo per i tifosi del Toro, e ora il Milan avrebbe dovuto pagare con la retrocessione.
La partita finì 0-0, e la settimana dopo, il Milan pur vincendo a Cesena, non riuscì ad evitare la retrocessione in Serie B.
Gigi Radice continuerà ad allenare fino al 1997, e, dopo una lunga malattia, verrà a mancare nel 2018.
I numeri recenti di Torino-Milan
Il Torino non batte, e non segna, contro il Milan dal settembre 2019 (doppietta di Belotti dopo il vantaggio rossonero con Piatek su rigore).
Nelle ultime 11 sfide di Serie A giocate a Torino fra le due squadre, si sono registrati ben 7 pareggi, con 2 vittorie a testa. Nella scorsa stagione, i granata fermarono i rossoneri sullo 0-0 al Grande Torino, ma la stagione precedente, i ragazzi di Pioli distrussero i granata in casa loro per 7-0.
Domenica l’attacco del Milan dovrebbe essere guidato da Divock Origi, che prenderà il posto di Olivier Giroud, ma è Ante Rebic lo spauracchio dei granata. L’attaccante croato infatti ha segnato 5 reti in 5 partite contro i granata (4 con la maglia del Milan e una con quella Fiorentina).