E’ esattamente ciò che mancava alla macchina perfetta di Pep Guardiola.
Nella scorsa stagione, il City si è trovato spesso in difficoltà quando ha dovuto affrontare squadre molto chiuse, che non lasciavano il minimo spazio chiudendosi a riccio in difesa.
Un esempio classico era stato il quarto di finale di andata di Champions League contro l’Atletico Madrid, partita poi vinta 1-0 grazie a una magia di Kevin De Bruyne, ma dove il Manchester City si è trovato a giocare attorno alla difesa avversaria in stile pallamano, con passaggi laterali al limite della difesa ospite, e con i vari Sterling, Grealish, Gundogan, che non riuscivano a trovare un varco nella difesa colchonera.
E’ capitato ovviamente anche in Premier League, e la sensazione è che a Guardiola mancasse un riferimento in attacco, una punta centrale più fisica di quello che è Gabriel Jesus- oggi all’Arsenal- in grado di risolvere magari la partita da solo.
Oggi quel riferimento Guardiola ce l’ha, e si chiama Erling Haaland, arrivato ad inizio estate dal Borussia Dortmund. Ora però spetta al Pep riuscire ad integrarlo nei suoi schemi.
I primi tentativi sembrano difficoltosi, con Haaland che è apparso spaesato nella prima uscita ufficiale in maglia City, persa 3-1 contro il Liverpool nel Community Shield giocato a Leicester. Mentre da parte Reds il nuovo arrivato Darwin Nunez si è procurato un rigore e ha realizzato un gol decisivo, Haaland ha vagato per il campo quasi spaesato, e ha sbagliato anche clamorosamente un gol davanti alla porta, un errore non da lui.
Siamo però solo agli inizi, e Guardiola sta lavorando proprio per fare in modo che Haaland possa rendere al meglio il prima possibile, sicuro che il norvegese riuscirà a ripetere in maglia Citizens, quello che ha già fatto vedere nel recente passato con le maglie di Salisburgo e Borussia Dortmund, oltre che con la nazionale norvegese.
I numeri di Haaland
Haaland arriva da una stagione costellata da infortuni a Dortmund, ma ciò non gli ha impedito di realizzare 29 reti in 30 partite ufficiali con i gialloneri, per un totale di 86 gol in 89 partite da quando veste la maglia del Borussia.
Numeri ripetuti dal norvegese anche in Champions League, dove ha esordito con una doppietta la Paris Saint Germain nel 2020, e nel 2021 è diventato il calciatore con il minor numero di partite giocate (14) nella massima competizione europea a raggiungere le 20 realizzazioni.
A soli 22 anni appena compiuti lo scorso 21 luglio, Haaland è ora il più giovane ad aver realizzato più di 21 gol in Champions (è arrivato a 23), ma sono numeri destinati a salire, record fatti per essere abbattuti, da un attaccante che si è affermato così precoce, e non è ancora arrivato al completamento della sua maturità tattica.
Con Guardiola come allenatore, Erling Haaland potrà compiere questo processo di completamento, ed arrivare ad essere probabilmente il milgiore attaccante al mondo.
Il prossimo weekend farà il suo esordio in Premier League, un campionato che a sua volta lo aiuterà a crescere, e che lui onorerà della sua presenza, di quella dell’attaccante ad oggi più forte sulla piazza europea.