La 25° giornata di Serie A è andata in archivio con Inter-Fiorentina di lunedì sera, e verrà ricordata come la giornata nera della classe arbitrale.
Ci sono stati errori un po’ su tutti i campi, alcuni di questi molto gravi, e in alcuni casi i principali imputati non sono gli arbitri su campo, ma i loro colleghi chiusi nella sala VAR di Lissone.
Con gli errori, o casi che hanno scatenato polemiche, si è partiti venerdì con l’anticipo di Como, e si è concluso in bellezza- per modo di dire- nel posticipo Inter-Fiorentina.
Andiamo quindi a sottolineare quali sono stati i casi di questa settimana che hanno creato tante polemiche fra i tifosi e gli addetti ai lavori.
Como-Juventus 1-2, arbitro Rosario Abisso
Le polemiche al Sinigaglia scoppiano nel finale di partita, prima di un netto rigore assegnato alla Juve per un’inopinata uscita di porta del portiere lariano Butez. Poco prima lo juventino Gatti dà un pugno alla palla nella propria area durante un contrasto e, da quello che abbiamo potuto sentire giorni dopo, in sala VAR scatta quasi una diatriba fra l’addetto VAR Guida e l’assistente Maggioni, con il secondo che cerca di convincere il primo che il tocco è da rigore, mentre Guida rimane fermo sul fatto che Gatti tocca prima l’avversario, e poi casualmente tocca il pallone. In tutto questo, Abisso assiste dal campo impotente, aspettando una decisione che viene presa lontano dal campo di gioco.
Elenito Di Liberatore, ex arbitro, intervenuto a DAZN il sabato dà ragione alla scelta di Guida, come fanno anche i vertici dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri).
Empoli-Milan 0-2, arbitro Luca Pairetto
Altri casi sono relativi alla partita di sabato ad Empoli, con protagonista il figlio d’arte Luca Pairetto.
Dopo 8 minuti di gioco Liberato Cacace entra diritto sulla gamba di Kyle Walker, e qui si scatena tutta una discussione sull’intensità e sulla velocità del contrasto. Il VAR non interviene, e l’episodio fa infuriare anche Ibrahimovic, che lunedì, durante la presentazione di Joao Felix, dice che il Milan scriverà una lettera all’AIA per lamentarsi dell’operato degli arbitri in Toscana.
Non è finita qui però, perché ad inizio secondo tempo Tomori stende Colombo che però parte in fuorigioco. L’inglese si becca la seconda ammonizione e viene espulso, e paradossalmente il VAR non può intervenire perché il guardalinee non ha sbandierato il fuorigioco, Tomori quindi non è stato espulso direttamente, e l’azione non si è conclusa con una rete dell’Empoli. In questo caso non ha colpa nessuno, se non un regolamento VAR che forse sarebbe un po’ da ritoccare.
Pochi minuti dopo viene espulso anche l’empolese Marianucci per un fallo di reazione su Gimenez. Pairetto, che sembra aver già abbondantemente perso di mano la partita, viene chiamato al VAR ed espelle il giocatore dell’Empoli.
Torino-Genoa 1-1, arbitro Ermanno Feliciani
La giornata nera prosegue anche il sabato sera, quando il Torino di Cairo protesta violentemente con l’arbitro Feliciani per non aver sanzionato una netta trattenuta in area nel finale di partita da parte di Sabelli su Sanabria.
Anche qui la parola passa al VAR, dove l’assistente Peretti pare addirittura voler dare un precedente fallo in attacco di Adams, e quindi una punizione per i rossoblù, ma la trattenuta su Sanabria pare piuttosto evidente e reiterata.
Inter-Fiorentina 2-1, arbitro Federico La Penna
Si conclude con il posticipo del lunedì, quando l’assistente di La Penna, Scatragli, non vede che la palla è nettamente uscita dalla linea di fondo su un cross di Bastoni che porta al corner del primo gol dell’Inter. Il VAR non può intervenire, ma da quel momento gli animi in campo si infiammano.
Il rigore per la Fiorentina poi non convince del tutto, perché il colpo di testa di Gosens va sul braccio di Darmian largo, ma la palla arriva al difensore in maniera inattesa, e il tocco non sembra volontario. Qui la decisione la prende però La Penna e il VAR non può intervenire.
La discrezionalità sui falli di mano è ciò che sta facendo andare in bestia allenatori e addetti ai lavori (Gasperini su tutti) e a Cagliari il parmense Vogliacco fa autogol perché va incontro alla palla in maniera innaturale, con le braccia dietro il corpo e piegandosi in avanti. Tutto questo per la paura di evitare un possibile tocco con la mano.
Errori o non errori, questo nuovo regolamento sta modificando anche il modo di giocare, e per ora il calcio ne sta uscendo penalizzato.