Il 20 ottobre saranno tre anni.
Tre anni di Stefano Pioli sulla panchina del Milan. Sembrava dover essere solo un passaggio molto fugace, e invece Pioli è riuscito a ricostruire il Milan, facendolo resuscitare dall’inferno in cui era sprofondato.
All’inizio le cose sono state tutt’altro che facili, con Pioli che ha rischiato l’esonero a Natale 2019, ma poi alcune situazioni sono cambiate, anche grazie all’arrivo di un certo Zlatan Ibrahimovic.
Andiamo però con ordine, e partiamo dai numeri di Pioli in questi 3 anni di Milan.
I numeri di Pioli sulla panchina del Milan
Dopo la partita vinta a Verona nel posticipo di domenica, che ha catapultato i rossoneri al terzo posto solitario in classifica, Pioli è arrivato a totalizzare 150 presenze sulla panchina del Milan, con 85 vittorie, 37 pareggi e 28 sconfitte.
Inutile sottolineare come quello del tecnico parmense a Milanello sia stato un crescendo, partito nel gennaio 2020, e proseguito fino allo scudetto dello scorso maggio.
L’arrivo di Ibrahimovic nel gennaio 2020 è stato importante, oltre che dal punto di vista tecnico, anche da quello psicologico, perché Zlatan con la sua presenza e la sua personalità, ha motivato un gruppo spento, depresso, che a poco a poco, grazie soprattutto comunque al lavoro di Pioli e del suo staff, è uscito dal tunnel.
Ora il passo successivo per Stefano sarà quello di far tornare il Milan competitivo anche in Europa, che non vuol dire vincere la Champions League, perché ad oggi le squadre italiane faticano a competere con le big della Premier League e con potenze come Real Madrid e Bayern Monaco, ma vorrebbe dire superare la fase a gironi, e provare ad arrivare il più avanti possibile nella manifestazione.
Il momento più buio
C’è una data ben precisa, che tutti i milanisti ricordano bene, ma segna anche la data dell’inizio della rinascita: 22 dicembre 2019, Atalanta 5 Milan 0. Una delle pagine più tristi della recente storia rossonera, con il Milan travolto e umiliato a Bergamo.
Pioli si era seduto per la prima volta sulla panchina del Milan il 20 ottobre 2019, pareggiando per 2-2 a San Siro con il Lecce, e facendosi raggiungere da un gol del salentino Calderoni a tempo scaduto. Le cose erano poi proseguite fra alti (pochi) e bassi (decisamente di più), con Pioli che non ha mai smesso di provare a rifondare un Milan che era partito malissimo con Marco Giampaolo in panchina.
A Bergamo arrivò il crollo, ma qualche giorno dopo arrivò anche Ibra dal mercato, una trattativa accelerata dalla dirigenza rossonera proprio dopo la debacle con l’Atalanta.
L’8 marzo 2020 il calcio si è poi fermato per il Covid, e Pioli ancora oggi ricorda come per il suo Milan sia stato fondamentale ricominciare a giocare a giugno, inizialmente favoriti anche dagli stadi chiusi, visto che i suoi ragazzi subivano critiche in tutte le partite.
Nelle 12 partite giocate fino ad inizio agosto, il Milan non ha mai perso, collezionando 9 vittorie e 3 pareggi. Il 21 luglio, dopo la partita con il Sassuolo, è arrivata la conferma del tecnico, con le ombre di Rangnick che sono state definitivamente allontanate.
Il momento più felice
Anche in questo caso abbiamo una data ben precisa: 22 maggio 2022, Sassuolo 0 Milan 3. E’ il 19° scudetto rossonero, arrivato in anticipo rispetto a quelli che erano i programmi della società. E arrivato dopo una stagione (2020/21), nella quale il Milan si è classificato secondo in Serie A, centrando la qualificazione Champions dopo un’assenza di 7 anni.
Lo scudetto è arrivato però perché Pioli è riuscito a costruire un vero gruppo, ha dato un’identità di gioco precisa alla squadra, e il suo Milan, spesso falcidiato dagli infortuni, ha saputo esaltarsi nelle difficoltà.
Dopo che l’Inter è caduta a Bologna nel recupero, mancando così il sorpasso, il Milan ha sfruttato l’occasione, e da quel momento non ha più perso, battendo sul cammino Fiorentina, Verona, Atalanta e Sassuolo, e laureandosi con pieno merito campione d’Italia.
La squadra al momento è in piena corsa per il vertice della classifica, e con tutta probabilità si giocherà la qualificazione in Champions nell’ultima partita con il Salisburgo.
Stefano Pioli ha ancora parecchie pagine da scrivere sulla panchina rossonera.