Il Sei Nazioni 2022 vedrà il ritorno del pubblico sugli spalti, e questa è un’ottima notizia per tutti gli appassionati di rugby, che sanno benissimo che questo torneo è uno spettacolo in campo, ma anche fuori.
La Francia è la favorita numero uno di questa edizione 2022, mentre l’Italia cercherà di tornare ad ottenere una vittoria dopo ben 7 anni dall’ultimo successo nel torneo.
Andiamo a vedere quali sono le favorite, e le prospettive delle sei nazionali in vista del torneo che parte sabato:
Le favorite
Dicevamo che la Francia viene data favorita da tutti gli esperti, e in effetti i Galletti arrivano a questo Sei Nazioni forti della vittoria ottenuta a novembre in casa contro la Nuova Zelanda- una vittoria in terra francese contro i neozelandesi mancava dal 2000- e con il tecnico Galthiè che può disporre di una rosa equilibrata e ricca di talento in tutti i reparti.
Il calendario è morbido all’inizio, visto l’esordio allo Stade de France con l’Italia, ma sarà complicato alla fine con la trasferta a Cardiff, e l’ultima partita in casa con la sempre temibile Inghilterra.
Se i francesi possono essere considerati i favoriti numero uno, subito dietro troviamo l’Irlanda allenata da Andy Farrell.
Gli irlandesi hanno vinto 8 dei 10 test match giocati nel corso del 2021, e su tutte le vittorie spicca quella ottenuta contro la Nuova Zelanda. Gli irlandesi fanno affidamento ancora sul capitano Jonathan Sexton, ormai 36enne ma giocatore di grande esperienza, e partiranno subito in casa del Galles, per concludere il torneo a Dublino il prossimo 19 marzo ospitando la Scozia.
Le outsider
L’Inghilterra di Eddie Jones non parte come una delle favorite in questa edizione, e a novembre negli usuali test match ha perso sia contro Australia che Sud Africa. La nazionale inglese però dovrà migliorare lo score dell’ultimo Sei Nazioni dove è arrivata quinta, con sconfitte in serie con tutte le altre tre nazionali britanniche (Galles, Irlanda e Scozia).
Il Galles di Waine Pinac è abbastanza indecifrabile, perché dopo il quinto posto ottenuto nel 2020, nel 2021 si è laureato campione arrivando a un passo dal realizzare il Grande Slam (vittoria in tutte le partite del torneo). Ad oggi non è la squadra favorita, ma potrebbe essere una sorpresa anche quest’anno.
La Scozia di Gregor Townsend è la nazionale che è migliorata di più negli ultimi anni, e dopo aver ottenuto solo 9 vittorie dal 2007 al 2015- ed è stata l’ultima squadra a perdere contro l’Italia proprio nel 2015- ora è tornata ad essere competitiva, e l’anno scorso ha vinto per la prima volta a Twickenham dal lontano 1983!
E poi c’è l’Italia…
L’Italia purtroppo merita un capitolo a parte. Kieran Crowley sa già che il massimo a cui gli Azzurri possono aspirare è una vittoria, ma difficilmente arriverà nel torneo di quest’anno. Meglio quindi ragionare sul lungo periodo, e provare a costruire una squadra pescando anche elementi dall’Under 20, che a sua volta partecipa al Sei Nazioni di categoria, sommando risultati migliori dei cugini più grandi.
Paolo Garbisi che gioca nel Montpellier in Francia, è una delle poche individualità di rilievo nella squadra italiana, ma una vittoria nel torneo manca dal 2015- ottenuta a Murrayfield con la Scozia- e i test match di novembre contro Nuova Zelanda e Argentina (sconfitte nette) e Uruguay (vittoria molto stentata) non fanno presagire nulla di buono neanche per il 2022.