Sembrava che tutto si fosse concluso in quelle turbolente giornate dell’aprile 2021, quando il Covid galoppava ancora e ovunque le partite venivano giocate a porte chiuse.
In una notte di metà aprile, si concretizzarono le voci di un imminente lancio di una Super Lega riservata ai grandi club d’Europa, ma quel progetto non ebbe mai vita. Dietro le proteste di federazioni locali, governi e soprattutto tifosi nel Regno Unito, le big di Premier League, e a loro ruota Milan e Inter, si tirarono indietro, e nel progetto rimasero solo le ribelli Real Madrid, Barcellona Juventus.
Il prossimo mese la Corte Europa si dovrà pronunciare sull’eventuale posizione monopolistica dell’UEFA nell’organizzazione delle competizioni europee, e se le 3 società ribelli otterranno ragione- già hanno vinto una piccola battaglia in un tribunale in Spagna- il calcio europeo potrebbe venir rivoluzionato, proprio come poteva succedere nell’aprile di due anni fa.
In attesa della sentenza quindi, i “carbonari” della Super League si sono fatti risentire in settimana, avanzando una proposta rivista rispetto al progetto originale.
Cosa c’è di nuovo nella proposta della Super Lega?
Bernd Reichart, chief executive di A22 Sports Management Group, una delle società che sta dietro al Progetto Super Lega, ha detto di aver imparato qualcosa della rivolta di massa di due anni fa contro il progetto della Super League, e che la proposta attuale è quella di una competizione decisamente più inclusiva, non più a invito, ma attraverso le qualificazioni in base ai piazzamenti nei campionati nazionali (un po’ quello che ad oggi succede con le competizioni UEFA insomma).
Reichart e i suoi hanno tracciato un vero e proprio vademecum programmatico, che va dall’inclusione alla solidarietà verso i piccoli club, dallo sviluppo del calcio femminile, alla sempre maggior partecipazione dei tifosi nei processi decisionali del mondo del calcio. I tifosi però, proprio come due anni fa, hanno reagito in maniera altrettanto sdegnata, e attraverso le parole di Kevin Miles della Football Supporters’ Association, hanno bollato questo progetto di Super Lega come una “European Zombie League”, cioè uno spettro che ormai costantemente si aggira per l’Europa volendo stravolgere il mondo del calcio come lo conosciamo oggi.
Questa è più o meno l’idea anche del presidente della Liga Javier Tebas, uno dei primi e più forti oppositori del progetto Super Lega, che tramite il suo account Twitter ha postato una vignetta molto eloquente, che rappresenta la Super Lega come il lupo cattivo che vuole mangiare il “calcio europeo Cappuccetto Rosso”.
Reichart ha parlato per ora solo di un progetto che coinvolgerà 60 o 80 squadre a livello europeo, divise in più categorie e gironi, e con un minimo di 14 partite garantite a tutte le partecipanti (ad oggi, nelle competizioni UEFA, vengono garantite 6 partite alle squadre che accedono ai gironi). La Super Lega, sempre nelle parole di Reichart, vorrebbe opporsi anche allo strapotere economico della Premier League, che sta cannibalizzando il mercato e creando squilibrio in Europa, e a questo punto però non si capisce bene perché, le squadre di Premier League così ricche e felice di giocare nel campionato più competitivo, spettacolare e ricco del mondo, dovrebbero accettare di giocare nella Super League.
Quali saranno le squadre coinvolte nella Super League?
Reichart ha parlato della possibilità di coinvolgere 80 squadre, ma i dettagli si sapranno solo dopo la sentenza della Corte Europea del prossimo mese. Siti come OPTA e FiveThirtyEight si sono già sbizzarriti a identificare le possibili invitate, con la Premier League che potrebbe vedere la partecipazione di ben 15 squadre sulle 20 che partecipano al campionato, e con la Serie A che potrebbe arrivare ad avere fino a 10 squadre. Se nel progetto originario della Super Lega solo Juventus, Milan e Inter trovavano posto fra le elette, con questa nuova formula anche Napoli, Roma, Lazio, Atalanta, Fiorentina, Torino e Udinese potrebbero entrare in questo nuovo progetto di torneo europeo per club.