Se né andato anche lui. Pochi giorni dopo la morte di un altro mito del calcio come il brasiliano Mario Zagallo, ci ha lasciato all’età di 78 anni anche Franz Beckenbauer, il Kaiser del calcio mondiale.
Come ci ricorda però Uli Hesse Lichtenberger nel suo splendido libro in inglese “The three lives of the Kaiser”, Beckenbauer non è stato solo un grande giocatore, ma anche un grande allenatore e un dirigente di fama mondiale.
Andiamo allora a ripercorrere la vita che il Kaiser ha dedicato al calcio.
Franz Beckenbauer calciatore
Beckenbauer entra nelle giovanili del Bayern Monaco nel 1959, all’età di 14 anni, preferendo il Bayern all’altra squadra cittadina, il Monaco 1860, che all’epoca andava per la maggiore.
Sarà infatti il 1860 ad essere invitato alla prima edizione della Bundesliga nel 1963/64, mentre il Bayern dovrà risalire dalle divisioni inferiori, ma grazie anche alla classe e al carisma di Franz, in breve diventa non solo la prima squadra cittadina, ma una delle principali squadre al mondo.
Beckenbauer gioca in difesa, come libero schierato dietro i difensori centrali, ma dà un’interpretazione del ruolo tutta sua, sicuramente in maniera più offensiva rispetto al libero visto fino a quel momento nel catenaccio soprattutto di marca italiana. Franz è un libero che sa anche impostare il gioco, e a cui piace anche uscire palla al piede e ha le caratteristiche per spostarsi in attacco per servire i compagni o andare direttamente in gol.
Con il Bayern giocherà dal 1964 al 1977, mettendo in bacheca 4 titoli di Bundesliga, 4 coppe di Germania, ma soprattutto ben 3 Coppe dei Campioni consecutive, dal 1974 al 1976 (più una Coppa delle Coppe e una Coppa Intercontinentale), periodo nel quale il Kaiser diventa anche leader e capitano della nazionale tedesca, che conduce al titolo europeo nel 1972, e al titolo mondiale in casa nel 1974, quando la Germania Ovest batte a Monaco di Baviera in finale l’Olanda di Cruijff.
In precedenza però Beckenbauer aveva già disputato il Mondiale nel 1966, all’età di 21 anni, perdendo solo la finale ai supplementari con l’Inghilterra padrona di casa, e nel 1970 in Messico, quando Franz incrocerà l’Italia in semifinale, dando vita a quella che diventerà “Italiagermaniaquattroatre”, la partita del secolo. Beckenbauer si infortunerà alla spalla in quella mitica semifinale a Città del Messico, e sarà costretto a giocare in maniera eroica con il braccio al collo.
Nel 1977, dopo il Bayern, tenta l’avventura americana con i New York Cosmos, vincendo tre campionati in tre stagioni, prima di tornare in patria e vincere un altro campionato con l’Amburgo nella stagione 1981/82.
Franz Beckenbauer allenatore
Beckenbauer diventa allenatore quasi per caso, visto che la federazione tedesca si trova costretta a licenziare Jupp Derwall in tutta fretta dopo il pessimo Europeo del 1984, quando la Nationalmannschaft viene insolitamente eliminata al primo turno.
In 6 anni alla guida della nazionale, Beckenbauer porta la Germania Ovest a due finali mondiali, perdendo quella del 1986 in Messico contro l’Argentina di Maradona, e prendendo la rivincita 4 anni dopo a Roma sempre contro gli argentini (ad oggi è l’unico, assieme a Mario Zagallo e Didier Deschamps, ad aver vinto i Mondiali sia da giocatore che da allenatore).
Nel 1990 lascia la nazionale, e rientra a far parte della famiglia del Bayern, aiutando più volte la sua squadra del cuore subentrando in panchina quando ve ne è la necessità. Così facendo vince comunque una Bundesliga e una Coppa UEFA, prima di lasciare definitivamente la panchina, ed iniziare la carriera dirigenziale.
Franz Beckenbauer dirigente
Ancora mentre era un allenatore a tutti gli effetti, Beckenbauer diventa vicepresidente del Bayern nel 1991, e ne assume la presidenza nel 1994.
Nel 1998 la Germania ha ancora bisogno di lui, e Franz accetta il ruolo di vicepresidente della federazione tedesca. Nel 2006 è a capo del comitato organizzatore per Germania 2006, ruolo che gli comporterà però anche qualche problema giudiziario negli anni a venire, per qualche mazzetta che sembra essere girata per l’assegnazione del torneo.
Dal 2007 al 2011 è anche vicepresidente della FIFA, mentre dal 2009 non aveva più ruoli ufficiali al Bayern, ma era stato nominato presidente onorario a vita del club bavarese.