Come si gioca nella Serie A 2025/26?

Fra poco più di due settimane torna in campo la Serie A, con il mercato che rimarrà aperto fino al 1° settembre, ma tutte le 20 squadre stanno già iniziando a prendere forma, grazie alle idee dei nuovi allenatori (ben 12 panchine nuove su 20) e agli acquisti che si stanno definendo in questi giorni.

Come giocherà quindi la Serie A 2025/26? Come verranno schierate le squadre da un punto di vista tattico? Andiamo a dare una prima occhiata ai vari moduli utilizzati, ben sapendo che, come dicono ormai i più bravi, nel calcio moderno si parla di un gioco fluido e i moduli contano sempre meno, ma è meglio avere un’indicazione di base su come le squadre andranno inizialmente in campo.

Chi adotta la difesa a tre

Il modulo 3-5-2, o la sua variante 3-4-2-1, rimane la formula preferita dai tecnici italiani.

Cristian Chivu ha preso il posto di Simone Inzaghi all’Inter, e tatticamente i nerazzurri non dovrebbero cambiare forma, anche se il giovane tecnico rumeno ha già dimostrato di essere più flessibile rispetto al suo predecessore.

Squadra che vince non si cambia si dice di solito, ma l’anno scorso Antonio Conte a Napoli ha cambiato parecchio, partendo con la difesa a tre ma arrivando a fine stagione con il 4-3-3. Anche stavolta potrebbe variare modulo in base alle partite, ma il 3-4-2-1 rimane il modulo di riferimento, con De Bruyne e Noa Lang che potrebbero giostrare dietro Lukaku.

Con il modulo 3-4-2-1 si dovrebbero schierare anche la nuova Atalanta di Juric, il Cagliari di Pisacane, la Juventus di Tudor (ma anche i bianconeri potrebbero variare tatticamente), il Lecce di Di Francesco, che ormai da tempo si è adattato alla difesa a tre, la Roma di Gasperini, l’Udinese di Runjaic il Verona di Zanetti.

Un 3-5-2 più classico invece dovrebbe essere il modulo di rifermento di Nicola con la Cremonese di Gilardino con il Pisa.

Chi adotta il 4-3-3 o il 4-2-3-1

Maurizio Sarri è tornato sulla panchina della Lazio, e con lui tornerà il dogmatismo del 4-3-3, un modulo dal quale il tecnico non si è mai praticamente discostato in carriera.

C’è curiosità anche per vedere il Parma del baby Carlos Cuesta (lo spagnolo ha appena compiuto trent’anni ed è alla sua prima vera esperienza in panchina), e ovviamente per il Milan di Massimiliano Allegri. Ora che è arrivato anche Ardon Jashari, il tecnico ex Juve potrà lavorare davvero sul 4-3-3 con in mediana Ricci, Modric, Fofana e Loftus-Cheek (tutti da far ruotare ovviamente), anche se nella tournée in Asia e Oceania Allegri ha stupito un po’ tutti schierando contro Liverpool e Arsenal il 3-5-2, e un Milan molto più solido difensivamente rispetto alla scorsa stagione.

Con il 4-2-3-1 si schiereranno il Como di Fabregas, che continua ad essere uno dei laboratori più interessanti della Serie A, il Bologna di Italiano, la Fiorentina di Pioli (m anche qui le sorprese non mancheranno), il Genoa di Vieira, e il Torino di Baroni, che forse è stato silurato troppo in fretta dalla Lazio, perché a Roma, ma prima anche a Verona, aveva fatto vedere un buon calcio, anche se l’esperienza nella capitale si è poi conclusa con i biancocelesti fuori dall’Europa.

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