A due giornate dalla fine del girone di andata di Serie A, il Napoli si è già laureato campione d’inverno con due giornate di anticipo.
Finora è stata una cavalcata trionfale da parte degli uomini di Spalletti, che hanno dominato questa Serie A fin dalla prima giornata, incappando solo nella battuta d’arresto subita in casa dell’Inter. Venerdì sera al Maradona arriva la Juventus seconda in classifica- assieme al Milan, che ieri sera “si è buttato via” nella partita con la Roma- e quella sarà una gara che ci potrà dire molto su questo campionato.
Andiamo però a vedere 5 chiavi del successo dei partenopei in questo girone d’andata:
La solidità di squadra
Luciano Spalletti ha costruito un Napoli equilibrato in tutti i reparti. I partenopei hanno il miglior attacco, con 39 reti segnate dopo 17 giornate, e hanno la seconda miglior difesa (13), alle spalle di una Juve che non subisce più gol, e attorno alla difesa ha costruito la sua rimonta.
Spalletti ha trovato in Kim un perfetto sostituto di Koulibaly, ha affidato definitivamente le chiavi del gioco a Lobotka, e in avanti ha sfruttato l’impatto che ha avuto Kvaratskhelia sulla Serie A. Senza dimenticare che in questa stagione il tecnico napoletano può contare su Osimhen a pieno servizio, e su una squadra che ha fornito pochi giocatori alle nazionali al Mondiale, e quindi non dovrebbe subire nessun contraccolpo negativo dal torneo giocato in Qatar.
Khvicha Kvaratskhelia
Ci aspettavamo un giocatore forte, ma non che avesse questo impatto devastante sul campionato.
Il georgiano è apparso un po’ appannato nelle ultime due uscite con Inter e Sampdoria, ma è stato il trascinatore del Napoli nella prima parte di stagione.
In 1.066 minuti giocati in campionato, Khvicha ha realizzato 6 reti e 5 assist, con un dato di Expected Goals (XG) pari a 3.8. Le sue discese sulla fascia, i suoi cross, ma anche i suoi, gol, sono stati essenziali finora per il Napoli che punta allo scudetto.
La varietà in attacco
Chi può disporre di una linea d’attacco forte come quella del Napoli? Se consideriamo Kvaratskhelia, Osimhen e Politano come trio d’attacco titolare, Spalletti quando si volta verso la sua panchina può vedere altrettanti titolari come Raspadori, Simeone e Lozano.
Nella partita giocata a settembre in casa del Milan, è stato il Cholito ad essere decisivo subentrando dalla panchina, mentre Raspadori può essere considerato di più di un semplice rincalzo.
Questo Napoli è forte in tutti i reparti, ma è in attacco che Spalletti può scegliere a piene mani.
Con le grandi come con le piccole
Nella scorsa stagione uno dei grandi problemi del Napoli è stato l’approccio contro “le piccole” della Serie A.
Sei punti concessi all’Empoli e la sconfitta in casa con lo Spezia hanno fortemente penalizzato Spalletti, ma il Napoli finora ha concesso solo un punto al Lecce ad inizio stagione al Maradona, ma per il resto è stato implacabile con tutte le avversarie.
Anche negli scontri diretti gli Azzurri hanno battuto Milan, Atalanta, Lazio e Roma, perdendo solo contro l’Inter. Ora arriva la Juve di Allegri, e venerdì ci sarà da divertirsi.
Un allenatore che sa infondere tranquillità
Luciano Spalletti nella scorsa stagione aveva forse infiammato troppo l’ambiente prima della decisiva partita al ritorno con il Milan- persa poi in casa 1-0- mentre in questa stagione sembra tenere un profilo più basso.
Spalletti dice che vuole far vivere un sogno alla città di Napoli, ma non si è finora mai esaltato più di tanto per le vittorie, e non ha fatto un dramma dopo la brutta caduta in casa dell’Inter.
E’ un ultimo step mentale importante per la squadra partenopea, e questa forte pressione sarà da sopportare per tutto il girone di ritorno, che il Napoli affronterà da primo della classe.
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