Manca solo una settimana all’inizio della Serie A, e l’attesa è tanta da parte di tutti i tifosi.
Come ogni estate ad inizio stagione, c’è curiosità soprattutto per vedere i nuovi, ad esempio come Charles De Ketelaere si integrerà nel Milan di Pioli, come sarà il ritorno di Lukaku all’Inter, cosa aggiungerà D Maria alla Juventus, e se veramente il coreano Kim non farà rimpiangere Koulibaly al Napoli.
In passato, in Serie A, abbiamo avuto esordi da sogno da parte di grandi campioni, e in questi giorni vogliamo ricordare quelle annate storiche per il calcio italiano:
“O Zico o Austria”
Correva l’anno 1983, il calcio italiano viveva la sua stagione dell’oro, con i presidenti di Serie A che spendevano a piene mani per assicurarsi i campioni migliori sulla piazza.
Questo non valeva solo per le grandi storiche del calcio italiano, ma anche piazze considerate minori potevano permettersi grandi giocatori, che vedevano la Serie A come un punto di arrivo.
Destò stupore la volontà in quell’estate da parte del presidente dell’Udinese Lamberto Mazza, proprietario della Zanussi elettrodomestici, di voler acquistare un campionissimo come Zico, campione già affermato con il Flamengo, ma soprattutto leader della fortissima nazionale brasiliana battuta dall’Italia di Bearzot nel 1982.
La cifra da versare al Flamengo sarebbe stata di 6 miliardi di lire, ma l’allora presidente federale Federico Sordillo, bloccò l’operazione, perché pare che l’Udinese non potesse garantire le coperture finanziarie per l’operazione.
A Udine a quel punto andò in scena una protesta di piazza, apparvero cartelli con su scritto “Zico o Austria”, minacciando addirittura la secessione del Friuli dall’Italia, e “Sordillo, il Friuli non si piega”, a dimostrazione che l’affare Zico era diventato ormai una questione di orgoglio regionale per tutto il Friuli Venezia Giulia.
Alla fine il trasferimento andò in porto, e i tifosi dell’Udinese poterono ricevere Zico come un re a Udine, sicuri che il Galinho li avrebbe portati al loro primo scudetto della storia.
Un esordio da sogno
Zico esordì con l’Udinese in Serie A l’11 settembre 1983 a Marassi sul campo del Genoa, e fu uno spettacolo assoluto.
Quella prima giornata del campionato 1983/84 fu scoppiettante su tanti campi, con l’Avellino che travolse il neopromosso Milan per 4-0, la Juventus che schiantò l’Ascoli per 7-0, e la Fiorentina che distrusse il Napoli con un inequivocabile 5-1.
Tornando a Marassi, l’Udinese allenata da Enzo Ferraro schiantò i rossoblù per 5-0, con doppiette di Zico e Pietro Paolo Virdis e un gol di Massimo Mauro.
Sembrava l’inizio di qualcosa di grande per l’Udinese, ma poi le cose andarono diversamente.
Il tabellino:
Genoa: Martina, Romano, Testoni, Corti, Gentile, Canuti, Bergamaschi, Peters, Antonelli, Faccenda, Briaschi. All.Simoni
Udinese: Brini, Galparoli, Tesser, Gerolin, Miano, Edinho, Mauro, Marchetti, Causio, Zico, Virdis. All.Ferrari
Marcatori: pt. 37’ Mauro, 42’ Zico; st. 6’ e 27’ Virdis, 44’ Zico
Gli anni di Zico a Udine
A dir la verità il primo anno di Zico a Udine fu molto positivo, visto che il brasiliano realizzò la bellezza di 19 reti, piazzandosi in classifica cannonieri alle spalle del solo Michel Platini, che di gol ne mise a segno 20. L’Udinese si piazzò solo al nono posto, e mancò la qualificazione alla Coppa UEFA.
La stagione seguente (1984/85), fu decisamente sfortunata per Zico, che a causa di un infortunio muscolare giocò solo 16 partite segnando 3 gol, e a fine stagione fece ritorno in Brasile al Flamengo.
Di Zico a Udine ancor oggi si ricorda la classe, l’eleganza, la bravura di un campione che, anche solo per due anni, illuminò la nostra Serie A.