L’11 luglio è e sarà per sempre scolpito nella leggenda della storia azzurra.
L’11 luglio 2021, l’Italia di Mancini ha vinto un po’ a sorpresa l’Europeo posticipato di un anno a causa della pandemia, ma è soprattutto il trionfo di 40 anni fa a Madrid che oggi celebriamo con maggior enfasi, un successo che ha cambiato anche la storia dell’Italia e degli italiani, e ci ha fatto riscoprire il gusto di festeggiare tutti assieme nelle piazze.
L’11 luglio 1982 l’Italia si laureava campione del mondo battendo in finale per 3-1 la Germania Ovest, dopo un Mondiale sofferto, nel quale la squadra di Bearzot aveva dovuto subire moltissime critiche, ma alla fine fu un trionfo da tutti i punti di vista. Dopo le prime tre partite incolori a Vigo nel girone con Polonia, Perù e Camerun (tutti pareggi), l’Italia passò al secondo turno, un girone che comprendeva l’Argentina campione del mondo in carica, ed il fortissimo Brasile.
Gli Azzurri cominciarono a dare il meglio proprio da quel secondo girone giocato al Sarrià di Barcellona- uno stadio che oggi non esiste più- e prima batterono l’Argentina per 2-1, e poi ci fu lo splendido trionfo sui brasiliani firmato dalla tripletta di Paolo Rossi, che improvvisamente si svegliò, e ci trascino verso il titolo mondiale.
In semifinale fu ancora Rossi a stendere la Polonia con una doppietta, e a quel punto solo i tedeschi ci separavano da un incredibile trionfo, qualcosa di impensabile ripensando solo a come l’Italia c’era arrivata a quel Mundial ’82.
La finalissima
Le formazioni in campo:
Italia: Zoff, Bergomi, Cabrini, Gentile, Collovati, Scirea, Conti, Tradelli, Rossi, Oriali, Graziani (Altobelli e poi Causio). Allenatore: Bearzot
Germania Ovest: Schumacher, Förster Bernd, Briegel, Kaltz, Förster K.H., Stielike, Littbarski, Dremmler (Hrubesch), Fischer, Breitner, Rummenigge (Müller). Allenatore: Derwall.
Nella finale di Madrid, l’Italia deve fare a meno di Antognoni, che si è infortunato contro il Brasile, e dopo 7 minuti si fa male anche Graziani. Entra così “Spillo” Altobelli, che diventerà uno dei protagonisti di questa finale.
Nel primo tempo gli Azzurri hanno già la possibilità di sbloccare il risultato, ma Cabrini calcia a lato un rigore che si era conquistato Conti, tirato giù in area tedesca da Briegel.
Il primo tempo si conclude così sullo 0-0, e sembra difficile da realizzare il pronostico di Mick Jagger, che qualche ora prima da Torino, indossando la maglia numero 20 di Paolo Rossi durante un concerto, aveva profetizzato:”vincerete per 3-1!”.
Nel secondo tempo però la squadra di Bearzot trova il vantaggio dopo 12 minuti, ed è ancora Paolo Rossi, ormai capocannoniere mundial, ad aprire la partita. A metà secondo tempo tocca a Tardelli, che segna con un tiro da fuori area ed esplode di gioia, facendo esplodere anche tutta l’Italia che stava guardando la partita in tv. La chiude poi Altobelli a 7 minuti dalla fine, e a nulla vale il gol della bandiera di Breitner, perché ormai l’Italia sta già facendo festa, e Bearzot toglie Altobelli per fare entrare Causio, uno dei suoi senatori in Argentina nel 1978, per dare anche a lui qualche minuto di gioia mondiale.
Il giorno dopo, i giornali sportivi- ma non solo loro- che avevano tanto criticato gli Azzurri, titolano:” Campioni del mondo!”, “Grazie campionissimi!”, Eroici!”.
L’Italia, dopo i titoli del 1934 e 1938, si laurea campione del mondo per la terza volta nella storia, e si dovrà poi aspettare il 2006, e un’altra nazionale fortemente criticata alla viglia, per vincere un altro titolo mondiale, l’ultimo al momento nella bacheca degli Azzurri.